Federica ha 19 anni, occhi buoni e sorriso pulito. Un ragazza normale con una vita comune: casa, studio, amici e tante buone letture, come ci svela. "Mi posso definire appartenente alla generazione dei giovani amanti del genere fantasy e avventura. Ho letto tutti i libri di Harry Potter ed ora sono attratta dalla letteratura inglese e americana con George Orwell e Scott Fitzgerald. Vivo anche un periodo di riscoperta dei testi classici, quali Il mastino dei Baskerville, La storia infinita ed altre pietre miliari dell’antologia letteraria".
A prima vista non incarna certo le caratteristiche della classica “secchiona”, cresciuta a pane e libri. Ma in questo caso l’apparenza inganna. Perché Federica, che di cognome fa Sobrero, appena qualche mese fa si è diplomata al Liceo Scientifico Cocito di Alba con il massimo dei voti: 100 e lode. Il vero record, però, la “pupa”, originaria di Benevello, è riuscita a conquistarlo l’8 settembre scorso ai test di ammissione per la facoltà di Medicina dell’Università di Torino. Infatti, Federica è la studente che, fra tutti i candidati, è riuscita ad ottenere il miglior punteggio in assoluto. Prima su tutti nella graduatoria nazionale con 80,9 punti su 90, sbaragliando i circa 56.000 partecipanti. Ma non finisce qui. Federica non ha incassato solo questo brillante risultato, ha pure superato la prova di ammissione ai test di Medicina a Pavia, alla Cattolica di Roma e al San Raffaele di Milano, in italiano e in inglese. "Mi impegno per gli obiettivi che voglio raggiungere. Bisogna acquistare interesse per ciò che si studia. Proprio ieri (9 ottobre, ndr) - ci rivela - sono stati resi noti gli esiti dei test sostenuti a Pavia e sono risultata la prima in graduatoria dell’ateneo, quinta a livello nazionale". Che dire? In questa storia di straordinaria genialità c’è anche dell’ordinario: Federica, con un futuro declinato alla Medicina, ama suonare il pianoforte e giocare a tennis. Tuttavia, "Medicina è un percorso che mi assicura più certezze per l’avvenire", racconta la ragazza, che ha i piedi piantati per terra e comprende bene che non si vive solo di sogni e di chimere. La passione per quella scienza che studia le forme e i modi in cui la vita si manifesta, Federica l’ha maturata strada facendo, perché quando era appena una bambina desiderava fare altro nella vita. "Ricordo che da piccola ero affascinata dall’idea di diventare attrice o parrucchiera. Certamente nutrivo ammirazione per mio papà medico, ma ciò non ha influito sulla mia scelta, che è stata esclusivamente personale".
All’orgoglio dei genitori e del fratello, si unisce il ringraziamento per tutti i professori del Liceo, che l’hanno guidata a questo alto livello di competenza. I prodigi di Federica, nel campo delle discipline scientifiche, risalgono proprio agli anni del Cocito. Frequentava la terza quando fu selezionata per partecipare al progetto Comenius. "Si trattava - spiega - di una sinergia tra il nostro Istituto, una scuola tedesca e una francese, che richiedeva la collaborazione degli studenti per l’esame delle acque".
Non solo, ha preso parte a gare di Fisica a livello di istituto e regionali, registrando continuità di buoni risultati. "Le scienze naturali mi piacciono moltissimo, avevo 10 sul registro, ma il mio interesse è sempre stato equamente distribuito tra tutte le materie. Filosofia, Bioetica, Fisica, Tecnologia, Ingegneria, sono discipline comprese nella nuova medicina, che può offrire grandi opportunità di approfondimento". Anche agli esami di maturità la ragazza ha confermato la sua passione per la multidisciplinarietà, tanto da preparare una tesina sulla crittografia: "L’idea è nata vedendo il film Imitation Game, che racconta la storia di Alan Turing e della sua invenzione, capace di neutralizzare la macchina Enigma, che i tedeschi usavano nella Seconda Guerra Mondiale per scambiarsi informazioni militari codificate. Insieme al mio compagno Simone, siamo partiti da un prototipo trovato in rete, intervenendo sulle imperfezioni e realizzando un modello di macchina Enigma dal funzionamento manuale". Insomma, una preparazione a tutto tondo, quella di Federica, “condita” di letture sempre più approfondite con ebook in inglese e nozioni sedimentate nel corso degli anni liceali, tanto da consentirle di arrivare al test per l’ammissione all’Università con un’ottima base specifica.
"Se devo essere sincera – afferma - il test di quest’anno l’ho trovato particolarmente difficile. È un momento che mette ansia per l’alto numero di partecipanti, ma è uno stimolo importante, come tutte le competizioni, comprese quelle sportive. Funziona come un’occasione per mettersi alla prova e misurarsi con gli altri. L’esperienza è comunque un vantaggio in queste selezioni".
Agli 80,9 punti, che le sono valsi il primato italiano, Federica è arrivata ottenendo ottimi punteggi ai quesiti di Biologia Chimica, Matematica e Fisica, infine l’en plein ai test di cultura generale e ragionamento logico. A questo punto, la domanda sorge spontanea: ci sono cose che Federica non sa fare bene? "Non sono brava negli sport - ammette - e la Fisica, prima che diventasse una delle mie materie preferite, mi ha dato qualche difficoltà agli inizi. Anche sotto il profilo pratico, per alcune cose, non sono così esperta come nella teoria ma, in questo caso, sono stata aiutata molto dai miei compagni".
E il futuro? "A tappe e con una certezza: l’università sarà la scelta giusta. La medicina mi piace e ho incassato il punteggio massimo nella gara di selezione, ma non basta. Lo scopo della medicina non è di ottenere il piazzamento migliore, il "punteggio" più alto, o il maggior numero di premi e riconoscimenti; lo scopo è invece di trovare le cure giuste per la gente, dare nuove consapevolezze e contribuire al suo sviluppo e alle applicazioni. Per questi compiti, la medicina ha bisogno di tutte le persone in gamba che si riescano a trovare".
Intanto, per non perdere il posto conquistato, la giovane ha formalizzato l’immatricolazione a Torino, ma la sua scelta non è definitiva, in quanto potrebbe decidere di passare Pavia, dove ha già superato la selezione e provare qualche esperienza fuori dai confini nazionali.
"Studiare all’estero è sicuramente un modo per acquistare la proprietà della lingua inglese, che in questo campo è fondamentale, però mi piacerebbe lavorare in Italia". Tornando ai test di Medicina, una cosa va detta: pure Federica ha sbagliato qualche risposta. "Sì, tre domande - confessa sorridendo -, però mi accontento del risultato raggiunto". E che ci siano anche degli svantaggi nell’essere molto intelligenti, la bella studentessa non ne fa mistero, dichiarando: "Arrivare prima presenta qualche aspetto negativo, ma nulla di grave. Quando sono state pubblicate sul web le interviste nelle quali commentavo l’eccellente profitto, ho trovato anche dei commenti negativi nei miei confronti e ciò m ha fatto dispiacere. Qualcuno ha persino insinuato che il mio primato fosse riconducibile al fatto che mio padre è un medico". A quelle migliaia di studenti che, invece, non ce l’hanno fatta, la studente-prodigio suggerisce: "Per chi ha la passione per questa facoltà, consiglio di frequentare corsi liberi come Chimica e Tecnologie farmaceutiche, poiché alcuni esami possono essere riconosciuti anche l’anno prossimo".
E a tutti gli altri che sognano il suo futuro: "Giocate d’anticipo, iniziate a studiare per la maturità qualche mese prima. Superato lo scoglio, concentratevi sui test degli anni precedenti e sulla loro formulazione, per non cadere nei tranelli. I numeri fanno parte della vita, non è importante essere primi e pensate che uno su sei ce la fa. Studiare in gruppo può rallentare la preparazione e abbassare l’attenzione, meglio da soli o al massimo in due, come nel mio caso. Inoltre, quando si affronta un esame bisogna essere convinti di riuscire a superarlo, farsi prendere dall’ansia significa aprire la porta alla debolezza e all’incertezza. Piuttosto, bisogna cavalcare la paura e trasformarla in uno stimolo positivo". Provare per crederci.