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Attualità | 12 ottobre 2015, 18:20

A rischio il futuro del distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari di Fossano

Il nuovo D.P.R. ridurrebbe notevolmente le probabilità di reperimento di nuovi volontari

A rischio il futuro del distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari di Fossano

A Fossano tutti ricordano nitidamente le molteplici occasioni in cui i Vigili del Fuoco del locale distaccamento volontario sono intervenuti per primi nel caso di emergenze gravi.

È vivissimo il ricordo del 16 luglio 2007 quando furono i primi ad intervenire dopo l’esplosione al Molino Cordero, ma a questo fatto ne sono seguiti altri, come l’intervento in Colussi e alla Rosso. I Vigili del Fuoco fossanesi in entrambi i casi sono riusciti ad intervenire nell’arco di pochi minuti evitando il peggio.

In assenza di questo distaccamento, l’intervento spetterebbe ai Vigili del Fuoco effettivi del Comando provinciale di Cuneo, che non potrebbero raggiungere il territorio in meno di 20 minuti. In provincia di Cuneo, i distaccamenti volontari sono 17 che affiancano i 4 distaccamenti effettivi di Alba, Saluzzo, Mondovì e Levaldigi e il Comando provinciale di Cuneo.

Il distaccamento fossanese arriva ad effettuare circa 350 – 400 interventi l’anno e dispone di 2 A.P.S. (autopompe a serbatoio) e un ranger.

Negli anni recenti, una serie concatenata di normative hanno impedito l’inserimento di nuovi volontari che per prendere servizio devono frequentare un corso ministeriale di 120 ore che non viene effettuato dal 2011. In questi anni, le domande per entrare a fare parte del distaccamento sono state numerose, ma non è stato possibile dare completa operatività a questi volontari. Altro problema è la mancanza di corsi per l’ottenimento delle speciali patenti necessarie per guidare i mezzi. Non è infatti sufficiente disporre di una patente tradizionale per poter condurre i tre mezzi a disposizione, ma occorre frequentare una scuola guida ministeriale. Al momento attuale solo 4 volontari sono in possesso di questa patente, un numero già di per sé bassissimo per coprire la totalità dei giorni dell’anno, tenendo conto che sono il servizio è attivo sette giorni su sette, h 24 e per tutti i 365 giorni dell’anno. Nell’arco di due anni, poi, due patentati andranno in pensione, rendendo di fatto impossibile gestire la copertura dei turni.

Paolo Lingua, capogruppo del PD fossanese ha presentato un ordine del giorno in Consiglio Comunale lo scorso 29 settembre affinché siano fatte pressioni a livello regionale e ministeriale per il ripristino di questi corsi.

Il rischio che corriamo” ha affermato Lingua “è di trovarci con i mezzi e i volontari, ma non poterli rendere operativi. I vigili del fuoco volontari di Fossano sono una risorsa importantissima non solo per Fossano, ma per tutto il territorio dal momento che la territorialità del distaccamento copre Sant’Albano Stura, Trinità, Bene Vagienna, Lequio Tanaro, Salmour, il tratto dell’Autostrada Torino Savona che va da Carrù a Marene, il tratto di Fiume Stura che attraversa i comuni di competenza e, in caso di incidente all’aeroporto di Levaldigi rientrano nel piano di emergenza. Chiediamo dunque che sia fatta pressione presso l’ANCI in modo che si porti il problema nelle giuste sedi.

L’Ordine del Giorno proposto da Lingua è stato approvato all’unanimità in Consiglio, a dimostrazione del fatto che il problema è sentito dalla collettività nel suo insieme tanto quanto è unanime la stima e la gratitudine dei fossanesi per i volontari del distaccamento.

I problemi del distaccamento, però non finiscono qui. Il nuovo D.P.R. prevede che i nuovi volontari paghino le proprie visite mediche che partono dai 120 Euro per i nuovi volontari fino ai 400 Euro delle visite di idoneità più specialistiche. Il fatto di dover sostenere delle spese simili potrebbe essere un altro deterrente all’inserimento in organico di nuovi volontari.

Il Sindaco Davide Sordella ha già fatto presente il problema a Piero Fassino, sindaco di Torino e Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Domani, Sordella incontrerà proprio Fassino e sarà nuovamente l’occasione per fare pressioni in tal senso.

Agata Pagani

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