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Attualità | 29 novembre 2015, 17:49

Festeggiare il Natale? Per ora si sciopera

Ma siamo ben lontani da quello spirito natalizio che aleggiava per le vie cittadine dieci, quindici anni fa

Festeggiare il Natale? Per ora si sciopera

Le feste natalizie si avvicinano, ma non tutti sono in vena di festeggiare. In realtà la condizione generale di tutta l'Italia non è delle più rosee, nemmeno per quest'anno, sebbene sembri che una piccolissima ripresa, in qualche località, inizi a fare timido capolino. Ma siamo ben lontani da quello spirito natalizio che aleggiava per le vie cittadine dieci, quindici anni fa. Allora le famiglie si riversavano sulle strade anche solo per ammirare il luccichio delle luminarie, magari per fare delle compere senza badare troppo agli spiccioli, senza lesinare, almeno in quelle giornate di festa. Allora erano grandi cene di Natale, dove non si badava a spese, perchè la sera della vigilia e il pranzo in famiglia erano un momento di condivisione irrinunciabile.

 

Oggi le cose son radicalmente cambiate. Poca gente tra le vie, e quelli che ci sono escono più che altro per curiosare, laddove sono più le serrande chiuse che non le vetrine addobbate. E c'è chi non se la sente nemmeno di festeggiare con questo spirito. Sono tanti, troppi gli italiani che vivono in una condizione di grande precarietà e che non riescono nemmeno a ottenere finanziamenti, un prestito a protestato men che meno, per tirare avanti; e va da sé che se si sta per perdere il lavoro, o lo si ha appena perso, o non lo si ha mai avuto, la voglia di fare festa è ben poca.

 

Questo è anche il sentimento di buona parte dei 400 dipendenti della Giordano Vini, storica cantina con sede a Diano d'Alba che in questi giorni è oggetto di proteste e scioperi. Il motivo delle astensioni è da ricercare nell'intenzione della Giordano Vini Spa di cedere il ramo dell'azienda dedicato alla post vendita, ramo che conta 46 dipendenti, a una società, la 2B1 Outsourcing Srl. Non solo, alcune operazioni di terziarizzazione  sono iniziate già da agosto quando è stato ceduto un ramo dell'azienda, quello dell'ufficio ICT che conta 11 dipendenti, alla Società Cosesa Srl. Rientrano tra gli intenti aziendali anche quello di cedere lo stabilimento logistico di Cherasco, con 100 dipendenti, e il ramo azienda e del Call Center di Torino, con 34 dipendenti. Insomma, un Natale nero per troppe famiglie.

 

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