Un valzer di poltrone che dovrebbe portargli… in dono l’agognata promozione a Ministro. Per la precisione quello agli Affari Regionali. C’è questo nel futuro dell’enfant prodige del Monregalese ed attuale numero due del Dicastero di Grazia e Giustizia Enrico Costa.
Un dono che, se le segreterie dei partiti politici che compongono la maggioranza troveranno l’accordo (ma ci sono davvero pochi dubbi al proposito) potrebbe concretizzarsi entro la fine dell’attuale mese di gennaio, mentre in alcuni centri della Granda cominceranno i festeggiamenti per il Carnevale 2016.
Costa, stando a quanto ipotizza “Lo spiffero” (ma è assai più che un’ipotesi), dovrebbe sedere sulla poltrona che sino ad un anno fa proprio di questi tempi era stata di Maria Carmela Lanzetta, che aveva rinunciato al suo ruolo di Ministro per entrare a far parte della Giunta della Regione Calabria presieduta dal democratico Mario Oliverio. Dopo il suo passo indietro la Lanzetta - noto sindaco anti-'ndrangheta - aveva rinunciato anche al ruolo di assessore regionale che la avrebbe costretta a sedere al fianco di Nino De Gaetano, sfiorato da un'inchiesta sul voto di scambio politico-mafioso, senza però tornare sui suoi passi e rimanendo coerentemente (dote rara sempre, ancor più di questi tempi) fuori dal Governo.
Più che un mero ricoprire la tessera che il presidente Matteo Renzi aveva avocato a sé, la scalata di Costa ha motivazioni assai meno tecniche e “nobili”. Si tratterebbe infatti di una rivendicazione che il Ministro degli Interni Angelino Alfano che rivuole indietro quel posto da Ministro che un tempo aveva con Maurizio Lupi (dimessosi perché finito nell’inchiesta sulle grandi opere della Procura di Firenze) e per il quale Costa avrebbe “bruciato” nell’ordine l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini e le voglia di un dicastero “al femminile” dello stesso premier. Perché quando si è determinanti per la vita futura di un Governo, non si sono né “se” né “ma” che tengano.
Grandi manovre in vista anche per l’ex presidente dell’Asl Cn2 di Alba e Bra Giovanni Monchiero (Scelta Civica). Oltre a sedere in commissione Sanità alla Camera dei Deputati, Monchiero dovrebbe fare parte anche del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir), organo parlamentare di controllo dei servizi segreti che ha sede a Roma nel Palazzo San Macuto.















