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Curiosità | 26 aprile 2016, 06:45

La Morra: la pittrice Rita Barbero espone “donne attraverso il vino”

La mostra sarà visitabile presso la Cantina sociale fino al 29 aprile

La Morra: la pittrice Rita Barbero espone “donne attraverso il vino”

Presso la Cantina sociale di La Morra è in corso un’interessante mostra (visitabile sino al 29 aprile), voluta ed ideata dal duo artistico Rita Barbero “nome d’arte Purpleryta” e Stefano Richaud. Rita Barbero, di origine torinese, ma cresciuta tra le colline ed i vigneti del Roero, è un’amante delle tradizioni locali e del buon vino. Enologicamente, guardando le sue opere pittoriche, si sente la dolcezza del moscato d’Asti, la passione e la corposità del Barolo.

Rita Barbero si è raccontata a Fausto Bailo che l’ha incontrata e intervistata.

- Quando è nata in lei la passione per la pittura?

La passione è nata quando frequentavo la scuola elementare. Poi, man mano, la pittura è diventata il mio hobby secondario. Per anni il mio vero svago è stata la recitazione: ho praticato teatro per circa dieci anni con le compagnie locali; l’opera che ricordo con più piacere è “Cena con delitto”. La pittura è una cosa molto intima, dipingevo quadri che stavano dentro casa per me e solo pochi intimi potevano vederli. Poi, con il passare del tempo, mi è balenata l’idea di realizzare opere con il vino. Allora, ho scelto di portare le mie opere fuori casa. Dato che il vino va bevuto in compagnia, erano praticamente le opere a chiedermi di essere ammirate.

- Come mai i suoi lavori sono dipinti con il vino?

Perché ho unito due aspetti della mia quotidianità: quello lavorativo e quello della passione per il buon vino, dato che lavoro in una azienda vinicola e la mia attrazione è per la pittura.

- I suoi lavori sono più di ispirazione astrattista oppure futurista?

Amo definirmi una passionaria con la passione per la pop art, la mia pittura si basa su macchie di vino su carta, dopo di che esce tutta la mia creatività che prende spunto dalla quotidianità della vita. Questa mostra rappresenta appieno la mia passione per la pittura, dato che sono esposte opere che rappresentano tutte donne spettinate.

- I suoi quadri le ispirano quale genere di musica?

Musica classica, reinterpretata da un rocker.

- Si ispira a qualche artista in particolare?

Mi piacciono due artisti che appartengono a correnti totalmente differenti. Uno è Marc Chagall che è un ispiratore, dal momento che le sue opere sono estremamente oniriche e spero con i miei lavori di avergli reso un piccolo omaggio. Il secondo, ma non per importanza, è Andy Warhol, per quanto riguarda la Pop Art.

- Come mai i soggetti sono donne?

È un caso come tutto nella vita. I miei quadri sono, in fondo, macchie di vino e da esse sono nate delle teste di donne spettinate. Tempo addietro avevo realizzato un quadro che rappresentava degli sposi e la persona più spettinata era l’uomo. Trovo più interessante semplificare la silhouette femminile e dipingerla con il pennello e con il vino,visto che la femminilità, come l’uva, è vita.

- A quali artisti le piacerebbe mostrare la sua mostra?

Mi piacerebbe mostrare i miei lavori non ad un artista, ma ad una divinità dell’Olimpo. Sarei curiosa di sapere che cosa ne pensa Dioniso, divinità delle feste, della follia, ma, soprattutto, dio del vino.

Si.Gu.

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