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Attualità | 06 maggio 2016, 14:32

Vicenda Lcl di Busca: la replica del curatore fallimentare

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'avvocato del curatore fallimentare dottor Enrico Stasi che risponde alla lettera dell'imperenditore Paolino

Il capannone in questione

Il capannone in questione

In rferimento alla lettera dell'imprenditore Duilio Paolino pubblicata da noi nell'articolo di ieri Capannoni Lcl di Busca: dopo il fallimento solo degrado e pericolo per i passanti
Riceviamo e pubblichiamo la replica del dell'avvocato del curatore fallimentare dottor Enrico Stasi che risponde alla lettera dell'imperenditore Paolino.

Scrivo nell’interesse del Dott. Enrico STASI, curatore del Fallimento LCL ROTOSERVICE per richiedere formalmente la pubblicazione della presente a titolo di rettifica dell’articolo apparso sul Vostro quotidiano on line dal titolo “Capannoni LCL di Busca: dopo il fallimento solo degrado e pericolo per i passanti”.  

L’articolo in questione riporta dichiarazioni del sig. Duilio PAOLINO gravemente offensive e diffamatorie nei confronti del curatore della ROTOSERVICE LCL e nel contempo fornisce notizie non vere.  

Ci si riferisce in primo luogo alla grave affermazione secondo la quale il curatore fallimentare tralascerebbe intenzionalmente di prendere in considerazione le offerte di acquisto lasciando che i beni si deteriorino solo, perché per lo stesso curatore sarebbe più conveniente tenere aperto il fallimento.  

La affermazione diffamatoria merita un commento:  

- ignora, anzitutto, il sig. PAOLINO, che il curatore non ha alcun interesse a “tenere aperto” il fallimento, poiché, il tempo di permanenza nell’incarico non comporta alcun beneficio retributivo per il curatore stesso, il quale non viene pagato “a giornata”; e’ invece esattamente vero il contrario.  

- non corrisponde al vero, e di ciò era ben conscio il sig. PAOLINO, che il curatore abbia omesso di prendere in considerazione l’offerta di acquisto da lui avanzata.  

I fatti si sono svolti in maniera ben diversa.  

Il PAOLINO, infatti, richiedeva un incontro al curatore al quale si presentava accompagnato, oltre che dal proprio legale, anche da importanti politici del cuneese, vale a dire dal sindaco di Busca, Marco Gallo al quale, oggi singolarmente è indirizza la sua “lettera di segnalazione”, nonché dal dott. Giuseppe Delfino, figlio dell’On. Teresio DELFINO.  

Quindi, il PAOLINO, formulava un interesse per acquisto offrendo un prezzo pari al 39% del valore dell’immobile così come determinato dal perito della procedura.  

Fu quindi rappresentata al sig. PAOLINO l’esiguità del prezzo offerto, dal momento che il dovere del curatore fallimentare è quello di tutelare i creditori e tale dovere non si realizza consentendo gli acquisti di immobili a prezzo non congruo, come invece parrebbe auspicare il sig. PAOLINO;  

- l’immobile sarà posto all’asta non appena i locali saranno liberati dai residui scarti di lavorazione e di smontaggio, ancora presenti all’interno degli stessi, essendo state appena terminate le attività di asporto dei macchinari di proprietà di terzi.  

Pertanto, non vi è nessun ritardo ingiustificato nella conduzione della procedura fallimentare, essendo ovvio che non può essere posto in vendita un immobile non libero;  

- la situazione di “degrado” descritta e denunciata, guarda caso proprio dal sig. PAOLINO, nei fatti non trova alcun fondamento.  

Lo stabilimento è stato recentemente visionato dal perito della procedura il quale non ha riscontrato nulla di ciò che afferma il sig. PAOLINO: Sono stati interpellati anche i proprietari degli immobili vicini, i quali non hanno mai visto “pezzi di metallo” volare.  

E’ quindi possibile che i pezzi di metallo volanti avvistati dal Sig. PAOLINO possano essere annoverati tra quelli che i vecchi film di fantascienza definivano “incontri particolari del terzo tipo”.  

Distinti saluti.                                                                               

Avv. Pierluigi CIARAMELLA

cs

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