Parte da Cuneo venerdì 17 marzo con un dibattito alla Sala della Guida il Tour della Libertà riconquistata (con la lotta) di Nicoletta Dosio, storica attivista No Tav.
Non a caso Cuneo. Proprio dove sabato 27 agosto scorso cominciò nella sede di Rifondazione Comunista il suo Tour Ribelle che la la portò in molte città a far conoscere le ragioni no Tav e i motivi della suo rifiuto delle imposizioni restrittive del Tribunale di Torino che le impedivano di muoversi dal comune di Bussoleno in relazione a vari provvedimenti relative a lotte contro la No Tav da lei portati avanti.Restrizioni cui, in perfetta continuità con la condotta di lotta non violenta da sempre da lei seguita, Nicoletta reagì con continue disobbedienze. In particolare fu arrestata dai carabinieri il 3 novembre 2016 davanti al tribunale di Torino dove partecipava -sfidando naturalmente i divieti- a una manifestazione di solidarietà con i militanti No Tav imputati nel maxi processo per gli scontri in Valle del 2011.
Nicoletta fu così processata dal tribunale di Torino il 14 dicembre a 8 mesi per le ripetute evasioni dai domiciliari. A seguito del riconoscimento da parte dello stesso Pubblico ministero delle particolari finalità del suo agire, “c’è evasione ed evasione” ebbe a dire, furono chiesti “solo” 8 mesi di reclusione.
La lotta di Nicoletta stava però già cominciando a vincere: lo stesso tribunale non si sentì di metterla in carcere e, con la motivazione dei suoi 70 anni compiuti, le furono assegnati di nuovo i domiciliari. Praticamente il riconoscimento di non riuscire ad arrestarla e il via libera alle forme di lotta di Nicoletta da sempre portate avanti. Restarono dunque per fortuna senza seguito le sue parole all’atto della condanna: “Disposta ad andare in carcere con gioia, sono nel giusto”.
Il 30 dicembre questa partita si chiuse con la completa vittoria: la Cassazione, annulla l’originaria ordinanza applicativa delle misure cautelari con annullamento anche tutti i successivi aggravamenti. Ci sono altri procedimenti in corso, di questa e quella lotta, ma la via è ormai in discesa. Ultimora. Altro tassello di quella l’irresistibile vittoria de Nicoletta e della sua lotta -strasottolineiamo- non violenta.
E’ del 13 marzo l’assoluzione di Nicoletta Dosio e Marisa Meyer (altra storica attivista No Tav) processate a Torino per avere improvvisato una manifestazione di protesta all'interno del cantiere di Chiomonte. L'episodio è del 20 settembre 2014, quando le due donne parteciparono a una visita ispettiva di una delegazione guidata dall'europarlamentare Eleonora Forenza. La Dosio si ammanettò al trenino di servizio usato dagli operai per lavorare nel tunnel, poi si sedette sul selciato; la Meyer le restò accanto, in piedi.
Al sit-in, che come ha sottolineato la difesa "durò cinque minuti e diciannove secondi", prese parte anche la Forenza (Deputata Europea), che però non è stata imputata. L'accusa era di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità perché qualcuno ordinò alle donne di allontanarsi. Ma quel 'qualcuno' era un tecnico di Ltf (la società che si occupava dei lavori) e non c'erano nemmeno particolari ragioni di ordine pubblico. Gli operai, peraltro, in quel momento erano in pausa.