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Scuole e corsi | 02 ottobre 2018, 13:35

Bra, nonni al lavoro anche nel giorno della loro festa, “angeli custodi” davanti alle scuole

Maggiore sicurezza grazie ai volontari presenti negli orari di ingresso e di uscita per tutto l’anno scolastico

Bra, nonni al lavoro anche nel giorno della loro festa, “angeli custodi” davanti alle scuole

Anche nel giorno della loro festa, i nonni sono scesi in campo al fine di garantire maggiore sicurezza per gli alunni di scuole elementari e medie di Bra. Grazie alla presenza di questi volontari, per i più piccoli l’itinerario casa scuola è sempre meno pericoloso. Un aiuto prezioso per gestire un momento critico come l’entrata e l’uscita dei minori su strade a volte molto trafficate. I nonni volontari sono anche “sentinelle di legalità” in grado di segnalare comportamenti e situazioni anomale davanti alle scuole, quali possono essere, ad esempio, i fenomeni di bullismo. Ma chi sono queste persone così esemplari?

L’identikit dice che sono cittadini in pensione, capaci di mettere tempo ed energie a disposizione della comunità, per rendere Bra una città sempre più sicura ed a misura di bambino.

Oreste Nebiolo ha 74 anni ed è l’angelo custode dell’incrocio tra via Barbacana e via Bonino e si occupa di facilitare l’ingresso alla scuola media Piumati. Un impegno importante, se si considera i turni da coprire, "210 in un solo anno", afferma. L’orgoglio della divisa per lui è rappresentato dal giubbotto catarifrangente con il simbolo e la scritta “Comune di Bra”.

Il sorriso largo e la parlantina sciolta sono il biglietto da visita per conquistare il cuore dei bambini e delle loro mamme, che trovano in lui, come in tutti gli altri volontari, un punto di riferimento importante non solo per districarsi nel traffico davanti allo slargo dell’Istituto scolastico, ma anche per chiedere informazioni e scambiare quattro chiacchiere prima del suono della campanella.

"Perché lo faccio?", dice senza rinunciare al buonumore. "Perché è un modo valido di spendere il tempo". Mentre continua ad osservare il circondario, ci racconta che da ragazzo faceva l’artigiano. Frammenti di vita che si sovrappongono mescolati alla voglia di mettersi in gioco ed al desiderio di sentirsi utili per la società, anche dopo aver superato gli “anta”. Ed ecco che indossare una divisa ed avere un incarico di responsabilità diventa per i nonnini un vanto conquistato con l’educazione, il rispetto e la tolleranza. Il freddo e la pioggia non fermano questi angeli, che con affidabilità, serietà e puntualità portano avanti il loro compito. «Con le basse temperature è dura, ma è meglio che stare a casa con le mani in mano», conclude. La gioia traspare dagli occhi scuri e dalla cordialità con cui saluta la gente. E gli studenti ringraziano. 

Silvia Gullino

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