Scardinare sei luoghi comuni sulla cultura, così da imparare a "parlar bene" della tematica: è questa l'intenzione dietro il lancio della rassegna culturale "I luoghi comuni sulla cultura", organizzata a Cuneo dall'associazione culturale CUADRI con il supporto di Paola Dubini (professoressa di Management alla Bocconi di Milano).
L'evento proporrà alcuni incontri, ciascuno incentrato su una delle tante (e ridondanti) frasi fatte concernenti il mondo della cultura. Avrà luogo nei giorni dal 9 all'11 maggio prossimo.
Il sesto e ultimo incontro in programma si terrà nello Spazio Incontri della Fondazione CRC sabato 11 maggio alle 21; avrà titolo “L'astrofisica non ci riguarda. Falso!” e vedrà la partecipazione di Amedeo Balbi e Antonio Pascale.
Per quanto il cielo stellato sopra di noi ci affascini, la nostra capacità media di immaginare che cosa succede oltre il nostro sistema solare è infinitesimale. Già le sole unità di misura utilizzate ci appaiono lontane e inconcepibili.
Come si fa a rendere una disciplina così concettuale, così sofisticata e specialistica alla portata di tutti? Negli ultimi cinquant’anni, la scienza ha messo insieme un quadro che descrive in modo straordinariamente accurato la storia delle origini e dell’evoluzione del nostro universo. Conosciamo con grande precisione l’età del cosmo, il suo contenuto di materia ed energia e la sua struttura su grande scala. Comprendiamo i meccanismi fisici che hanno portato l’universo a evolvere dallo stato semplice e indifferenziato degli inizi fino a quello ricco e complesso in cui ci ritroviamo a vivere.
Allo stesso tempo, alcune delle nostre domande fondamentali non hanno una risposta. L’universo è finito o infinito? Lo spazio e il tempo hanno avuto un inizio, e avranno una fine? Le leggi di natura potevano essere diverse? Esistono altri universi oltre il nostro? Perché c’è qualcosa piuttosto che nulla? È possibile una conoscenza completa della natura ultima della realtà?
Sono domande che sfidano il potere di indagine della scienza, che ci costringono a riflettere sulla nostra capacità di distinguere ciò che sappiamo da ciò che non sappiamo, ciò che possiamo sperare di comprendere da ciò che potremmo non capire mai. E, in definitiva, interrogano la nostra stessa umanità, la nostra natura di esseri pensanti, e il nostro posto in un cosmo di cui non possiamo smettere di investigare il mistero.
L’iniziativa è parte di quelle fuori regione di Matera “Capitale Europea della Cultura 2019”. Nella realizzazione della rassegna è stato coinvolto anche il Museo Egizio di Torino.
Per scoprire tutto il programma sul sito de "I luoghi comuni della cultura" clicca qui.