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Economia | 11 dicembre 2019, 16:00

Successo Nutella Biscuits, Ferrero rivede i turni in fabbrica per incrementare la produzione

Tra nuovi assunti e stagionali quasi raddoppiata la forza lavoro dello stabilimento di Balvano, in Basilicata, dove ci si prepara a passare dagli attuali cinque giorni al ciclo continuo di lavorazione

Lo stabilimento Ferrero di Balvano, in Basilicata

Lo stabilimento Ferrero di Balvano, in Basilicata

Dagli attuali cinque giorni al ciclo continuo di lavorazione per fare fronte alla grande richiesta di prodotto registrata nei supermercati italiani a poco più di un mese dal lancio.

E’ quanto la direzione dello stabilimento Ferrero di Balvano, in provincia di Potenza, ha comunicato nel corso di un recente confronto con le organizzazioni sindacali della sede lucana.

Tra gli argomenti affrontati nella periodica informativa un posto di riguardo hanno infatti occupato le strategie che la multinazionale con base ad Alba intende mettere in campo per assecondare il successo commerciale dei suoi Nutella Biscuits, che in tre settimane dal lancio avevano già fatto registrare vendite per 2,7 milioni di confezioni.
Una mole superiore alle previsioni della vigilia, che ha convinto a intervenire sulla capacità produttiva dell’innovativa linea installata presso il forno di Balvano grazie a un investimento di 120 milioni di euro.

In questo senso - mentre dall’azienda di Alba non trovano sinora riscontri le informazioni riportate da alcuni organi di stampa relativamente alla prossima installazione di nuovi impianti – è invece confermata la revisione – a partire dal prossimo 1° febbraio – dei turni di lavorazione dello stabilimento, destinati a passare dall’attuale regime lunedì-venerdì con tre turni di lavorazione, al ciclo continuo, 7 giorni su 7. Così facendo verranno aggiunte 6 turnazioni settimanali alle attuali 15, consentendo un incremento produttivo di circa il 40%.

La modifica interessa una sede che conta su una forza lavoro quasi raddoppiata grazie al lancio italiano del nuovo biscotto. Come riportato ieri dalla "La Gazzetta del Mezzogiorno", infatti, nel rinnovato "forno" potentino i 314 addetti a tempo indeterminato sono stati da poco affiancati da altri 199 lavoratori: 140 nuovi assunti a tempo determinato e 59 stagionali storici, richiamati in fabbrica per fare fronte al picco produttivo seguito al lancio – lo scorso 4 novembre – del nuovo prodotto.

Ezio Massucco

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