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Solidarietà | 29 agosto 2015, 14:14

Cinque famiglie pronte ad ospitare dieci migranti: Fossano lancia il progetto “Accogliamoli in famiglia”

Il progetto, in collaborazione con il Cis di Alba, prevede un percorso di integrazione culturale degli ospiti volta a un inserimento nella comunità funzionale e con costi limitati

Cinque famiglie pronte ad ospitare dieci migranti: Fossano lancia il progetto “Accogliamoli in famiglia”

Da giorni rimbalza la notizia per cui dieci ragazzi ghanesi sarebbero ospiti di una struttura della frazione Boschetti di Fossano. Gli uomini sono arrivati nella città degli Acaja i primi giorni di agosto in virtù della partecipazione del proprietario della struttura ad un bando per l'accoglienza.

Tale bando prevede, com'è noto, che la struttura ospitante riceva dall'Unione Europea un contributo di 35 Euro a persona per ogni giorno di ospitalità per un periodo di almeno 18 mesi con i quali fornire vitto, alloggio, vestiario, 2.50 Euro al giorno e una scheda telefonica da 5 Euro al mese. La struttura ospitante, inoltre,  è tenuta a fornire assistenza, sia per l'ottenimento dei regolari permessi di soggiorno, sia nella creazione di un percorso di integrazione ed apprendimento.

Quella descritta sopra è una delle modalità di accoglienza possibile.

A Fossano c'è, però, una seconda modalità di accoglienza in fase di definizione proprio in questi giorni: si tratta del progetto "Accogliamoli in famiglia" che il comune di Fossano sta perfezionando in partnership con il Consorzio Cis di Alba.

Il consorzio Cis si farà carico degli aspetti burocratici delle pratiche di accoglienza, mentre la Caritas diocesana metterà a disposizione corsi di italiano e capi di abbigliamento.

Le famiglie fossanesi che si sono rese disponibili per questo percorso sono cinque e sono in attesa di ospitare quasi dieci migranti tra donne e bambini.

Il comune ha però cercato di fare un passo in più rispetto alla "semplice" accoglienza, ideando un progetto di volontariato attivo per creare un fondamento di reciprocità con la comunità ospitante. Il progetto si differenzia dai classici patti di volontariato che coinvolgono i migranti in lavori di pulizia e giardinaggio. Alle attività di collaborazione con le squadre comunali dedicate al decoro urbano, si affiancheranno laboratori culturali con l'obiettivo di coinvolgere i migranti in attività volte ad un'integrazione a doppio senso.

Si stanno dunque ipotizzando laboratori che hanno come scopo la trasmissione e la conservazione degli usi e dei costumi dei paesi di provenienza.

Come sottolineato dall'Assessore Ballario, in questo modo sarà possibile rispondere alle richieste della Prefettura creando una rete di realtà locali per individuare una forma di integrazione con costi limitati per la collettività ed una buona ricaduta in termini di scambio culturale.

Agata Pagani

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