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Curiosità | 25 agosto 2011, 15:26

Vi raccontiamo l'amara storia del vero cuneese al Rhum

Il signor Elio Bergese spiega l'iter per ottenere il marchio De.Co, fallito, così come quello per l'Igp, per il dolce più famoso di Cuneo

Vi raccontiamo l'amara storia del vero cuneese al Rhum

Io turista “ fai da te” capitato nella splendida piazza Galimberti, memore di illustri predecessori, voglio pure io gustare i prelibati Cuneesi al Rhum. Ma che confusione! Ben cinque sono le pasticcerie che espongono nelle vetrine i famosi dolcetti e i prezzi variano dai 13 ai 30 euro. Quali saranno i veri? Quali gli originali? Nella incertezza decido di comprarne due etti da tutti, di degustarli e di leggerne gli ingredienti. Ma anche  qui che confusione! Leggo: cacao, rhum, burro di cacao, latte intero, uova, farina; ma anche soluzione idroalcolica, aroma alcolico, latte in polvere, grassi vegetali, burro, emulsionanti.

Mi chiedo allora  se esista una ricetta del VERO CUNEESE AL RHUM. Mi ricordo del mio amico Elio, che da anni si batte per salvaguardare il dolce tipico di Cuneo, e decido di andarlo a trovare e cercare delucidazioni.

Mi risponde: “Certo che  esiste una ricetta del VERO CUNEESE AL RHUM, l’ha stilata l’Associazione per la tutela e la valorizzazione del Cuneese al Rhum, istituita con atto notarile il 18 gennaio 2006 presieduta da Andrea Arione! L’esterno del VERO CUNEESE deve essere di puro cioccolato extra fondente con un minimo dichiarato del 40% di burro di cacao senza aggiunta di grassi vegetali. Mentre l’interno, contenuto fra due meringhe e NON su un dischetto di cioccolato, è costituito da crema pasticcera ( fatta con tuorli di uova fresche, zucchero, latte intero fresco e farina 00 ), cioccolato fondente con un minimo dichiarato del 34% di burro di cacao e di Rhum, puro distillato dalla canna da zucchero nella percentuale  del 25% dichiarata. Ma se hai un poco di tempo per ascoltarmi ti racconto delle mie battaglie per la tutela del VERO CUNEESE AL RHUM”.

Dai racconta, son curioso di conoscere l’intera cronistoria!

Nel 2005 quando ero Segretario dell’Associazione Amici Del Cioccolato, avevo presentato una richiesta il 01.04.2005, accompagnata da un centinaio di firme di pasticceri della Provincia Granda, alla Camera di Commercio di Cuneo perché si adoperasse a tutelare il VERO CUNEESE AL RHUM. Dopo varie riunioni si arrivava alla conclusione di dar vita all’Associazione per la tutela e la valorizzazione del Cuneese al Rhum, che veniva costituita con atto notarile il 18.01.2006. Il tutto era stato fatto sotto il patrocinio della Camera di Commercio di Cuneo, che aveva assunto il ruolo di promotore  per far si che un prodotto di eccellenza del nostro territorio potesse trovare il giusto riconoscimento.


Il compito dell’Associazione era quello di lavorare fino al raggiungimento del marchio IGP e nelle varie riunioni nel corso del 2006, in collaborazione col dott. Olivieri , espressamente venuto  svariate volte da Roma  su invito della Camera di Commercio, si arrivava alla stesura del Disciplinare del VERO CUNEESE AL RHUM. Si promuoveva, in collaborazione col liceo Ego Bianchi, un concorso per la ricerca e lo studio di un logo.

Nella primavera 2007 con una cerimonia ufficiale alla Camera di Commercio, il Presidente dott. Dardanello premiava il vincitore del concorso Pierluigi Pellegrino, e davanti a stampa e televisioni locali ufficializzava che tutto era stato fatto, che l’intera documentazione era a Roma sotto il controllo del dott. Olivieri e che l’approvazione del marchio IGP per il Cuneese al Rhum non era lontana. Improvvisamente nell’estate 2007, pare per la contrarietà da parte  dell’ Unione Industriale  e della Regione Piemonte, il progetto per l’IGP  del Cuneese al Rhum si arenava e successivamente la domanda veniva ritirata. Per cui, dopo decine di riunioni e parecchio tempo  e denaro della comunità e nostro inutilmente  speso, tutto naufragava.

Il 26.05.2008 feci una richiesta, vista l’impossibilità di ottenere l’IGP, al Comune di Cuneo per richiedere la denominazione comunale detta De.Co, per quelle pasticcerie che avessero prodotto il Cuneese al Rhum secondo il disciplinare redatto dall’Associazione per la tutela e la valorizzazione  del Cuneese al Rhum. Dopo due anni di attesa e mie svariate sollecitazioni il 2.12.2010 mi si risponde: “Le segnalo che il Comune di Cuneo non intende accogliere la sua richiesta al fine di ottenere il marchio De.Co.

Testardo più che mai, dopo essermi documentato che ben 400 comuni in Italia hanno concesso la De.Co. per svariati prodotti agroalimentari, contatto il presidente nazionale del marchio De.Co.  il dott.Riccardo Lagorio e con lui, presente il consigliere Cerutti, il 03.02.2011 otteniamo un incontro con l’Assessore al Commercio del Comune di Cuneo Domenico Girando. Il quale dopo un lungo discutere consiglia una strada certa e sicura per ottenere in tempi brevi il marchio De.Co. . La strada sicura è: alla denominazione  Cuneese al Rhum aggiungere di CUNEO,  trovare almeno cinque pasticceri  nel Comune di Cuneo che firmino la richiesta, di stilare un disciplinare e trovare un logo.

In data 03.03.2011 presentavo ufficialmente la richiesta per il marchio De.Co.  al Comune di Cuneo, controfirmato da ben undici pasticceri di Cuneo  col relativo disciplinare  e logo. Finalmente il 13.07.2011 la richiesta veniva portata in commissione. E anche se il pomeriggio precedente un assessore e un consigliere, dopo aver sondato in Comune, personalmente mi riferivano di coltivare poca speranza che la richiesta venisse accolta, e nonostante la mail che il 27.06.2011 l’Assessore Domenico Giraudo scriveva ad un consigliere, in cui si fa capire che  se fosse giunto parere scritto negativo da parte della Camera di Commercio la questione sarebbe diventata delicata, io restavo fiducioso nella promessa fattami dall’Assessore e nella saggezza della Commissione…..

Aimè mi sbagliavo: le promesse son fatte per non essere mantenute e la Commissione ha ritenuto di non dar seguito alla richiesta per il marchio De.Co.  perché poco protettivo (secondo loro ) per non creare pericolosi precedenti (come se fosse pericoloso e disonorevole per un comune concedere il marchio De.Co.  per un prodotto di eccellenza, caratteristico e storico della città e non un vanto!)  e      “forse“ di redigere poi a settembre un ordine del giorno nel quale si inviterà la Camera di commercio di riprendere l’iter per l’ IGP.

Ma non tutto è perduto: verranno nuovi sindaci, nuovi assessori e nuovi consiglieri e sapremo su chi convogliare le nostre preferenze!

E poi rimane la promessa del dott. Ferruccio Dardanello del 10.08.2010 di “utilizzare tutto il lavoro svolto per l’IGP per imboccare vie alternative, come quella dei PAT ”. Per cui aspetto fiducioso un segnale dalla Camera di Commercio di Cuneo……”

Mi pare di capire allora che per questo caso sia al Comune di Cuneo che alla Camera di Commercio non interessa proteggere né un eccellenza artigiana né tantomeno gli artigiani!

Se lo dici tu… Lo sai che la mia crociata per la tutela del VERO CUNEESE AL RHUM  non è altro che una  difesa del consumatore, affinchè non venga ingannato da delle praline, pur ottime, all’aroma di rum, che vengono erroneamente chiamate Cuneesi. Per cui quando ritornerai nella piazza o dal tuo pasticcere di fiducia richiedi il VERO CUNEESE AL RHUM che, secondo il disciplinare  dell’Associazione, deve avere due meringhe, un ripieno con: crema pasticcera , puro cioccolato, Rhum di puro distillato di canna ed essere ricoperto con copertura di cioccolato extra fondente. “

Ti ringrazio per i consigli e le delucidazioni. D’ora in avanti non solo chiederò il VERO CUNEESE AL RHUM, ma leggerò attentamente anche gli ingredienti!

El. Ber.

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