Con una mossa a sorpresa, ma sicuramente condivisibile nella forma e nel merito quale che sarà il risultato finale, la Giunta Comunale di Paesana ha deciso – per così dire – di appellarsi alla Regione per vedersi riassegnata quell’Autonomia Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” che una delibera della Giunta Provinciale del 6 dicembre scorso aveva invece cancellato, disponendone l’accorpamento con Sanfront. Battuta sul campo da Sanfront, grazie al patto di sangue dell’appartenenza politica stipulato con Gambasca, Martiniana Po e Rifreddo, Paesana prova ora a giocare un’altra partita per ottenere quello che la legge dei numeri gli toglie ed il buon senso e la difesa della montagna le assegnano invece di diritto: la Dirigenza Scolastica.
Vero è che la Legge recita che ”gli istituti compresivi per acquisire l'autonomia devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 (saliti poi a 600 per vie di una circolare del Dipartimento per l’Istruzione Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche". Ma altrettanto vero è che lo stesso Ministero, nella circolare appena citata, sembra essere orientato verso un’applicazione flessibile della norma, prevedendo che gli obiettivi della legge possano essere conseguiti anche assumendo il valore limite di 1.000 alunni (o 600 per le zone montane) come “media regionale”.
Proprio su quelle due parole – “media regionale” – si poggiano le speranze di Paesana. “Di conseguenza – questa la tesi del Comune - nei piani regionali si potranno avere istituti comprensivi con valori inferiori ai 1.000 alunni o 600 per le zone montane ed altri con valori superiori, purché venga salvaguardata la media regionale di riferimento. Pertanto, in presenza di particolari esigenze geografiche, socioeconomiche e legate alla storia del territorio, la Regione può derogare ai valori numerici sopra richiesti purché vengano, comunque, rispettati i parametri numerici previsti dalla legge, ma intesi come media regionale di riferimento”.
Tutto andrà definito entro il 31 gennaio prossimo. Dalla Regione ci si attende che tenga conto della peculiarità geografica di Paesana, che si colloca come punto di riferimento per i comuni dell’Alta Valle Po, Crissolo, Oncino ed Ostana, legati a lei da convenzione per i servizi scolastici e da realtà socio-economiche comuni. Oppure che se ne freghi di quella difesa dalla montagna di cui tutti – destra, sinistra, centro – da vent’anni a questa parte si riempiono la bocca nelle sagre paesane per poi dimenticarsene subito dopo. Né con Sanfront, né con nessun altro, insomma, ma da soli, ad onta dei soli 350 alunni: ecco la Paesana che scaturisce dalla delibera di Giunta del 13 gennaio scorso. Perche la montagna non la si tiene in piedi (e viva) con la matematica, ma con interventi concreti e difendendone i presidi: e la Dirigenza Scolastica, pur se apparentemente (e forse non solo) banale, è indubbiamente ed irrinunciabilmente uno di questi.
Una cosa che spariglierebbe le carte e riaprirebbe i giochi. Compresa quell’aggregazione fra gli Istituti Comprensivi di Sanfront (350 alunni) di cui è oggi “reggente” la dottoressa Leda Zocchi e di Revello, affidato in reggenza alla dottoressa Patrizia Revello, con quasi 700 alunni. Con il Comune di Revello, lo ribadiamo ad onta dei sorrisini ironici riservatici da maggioranza ed opposizione in uno degli ultimi Consigli Comunali, pronto e disponibile a cedere a Sanfront la sede della Dirigenza.












