Riceviamo e pubblichiamo.
La grave crisi impone scelte a chi governa, ma da semplice pendolare e amministratore comunale mi permetto di far presente al Presidente Cota che c'è modo e modo di fare scelte e prendere decisioni. Del suo recente intervento a difesa del piano di efficientamento del servizio ferroviario condivido la necessità di predisporre un piano di razionalizzazione ferro-gomma. Ma le modalità con cui si è arrivati alla sua definizione e il suo risultato non possono non essere fortemente criticati. Nel suo intervento di qualche giorno fa, il Presidente domanda a chi critica: cosa dovremmo fare di diverso dal mettere bus al posto di treni su una tratta così evidentemente antieconomica? Innanzitutto cominciare a rendersi conto che l'unico criterio che motiva le scelte non può essere il pallottoliere. Magari chiedersi perchè alcune linee non funzionano a dovere. E magari incontrare il territorio e chi il treno lo utilizza quotidianamente per capire come intervenire. Insomma, bisogna avere strategia, pianificazione, volontà di dialogare. Dico queste cose da pendolare, amministratore, ma soprattutto da cittadino che, spiace deluderla, non cerca alcuna visibilità personale e politica.
Sabato mattina ero presente a Cuneo per la manifestazione contro il taglio delle ferrovie locali perchè credo fermamente che un amministratore debba agire con uno stile totalmente diverso. Il Presidente pone anche un secondo quesito: chi oggi organizza le proteste su alcune tratte che saranno sostituite da bus vuole forse che la Regione non dica la verità, faccia finta di niente e continui a fare assurdi debiti, che alla fine sarebbero comunque i cittadini piemontesi a dover pagare? Assolutamente no! Chi protesta vuole che la Regione cominci invece a dire proprio la verità su cosa vuole fare del servizio ferroviario e del trasporto pubblico locale. Il 24 gennaio 2012, l'Assessore Barbara Bonino dichiarava di voler condividere un patto per l’efficientamento del trasporto pubblico piemontese con le Province, i Comuni, le parti sociali e le aziende del settore. Anche su questo la Regione deve dire la verità: le amministrazioni e i cittadini sono stati tenuti all'oscuro di tutto e sono stati tagliati fuori da qualunque occasione di confronto e discussione. Perchè? Per evitare di perdere tempo? Per evitare che il piano subisse logiche modifiche? Sicuramente si sarebbe potuto dimostrare come si sarebbe potuto raggiungere risultati anche migliori organizzando un servizio veramente razionale e al servizio dei cittadini prima che degli operatori del trasporto. Concludendo: mi scusi Presidente, ma pur apprezzando la sua assunzione di responsabilità, ritengo assai irresponsabile la sua idea di riforme e la sua difesa dell'interesse dei cittadini.
Christian Damasco - Consigliere Comunale - Bra













