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Politica | 27 agosto 2012, 10:00

Tanti scogli attendono il ritorno al timone della CM del Monviso del presidente Perotti

Procedimento di decadenza per i consiglieri assenti 3 volte consecutive senza giustificati motivi, nomina di un nuovo assessore ed elezione del presidente del Consiglio dell’Ente

Il professor Raimondo Sacco, qui al centro fra il presidente Perotti ed il direttore Astesano, è il presidente del Consiglio della Comunità Montana in quanto consigliere anziano ormai da più di due anni

Il professor Raimondo Sacco, qui al centro fra il presidente Perotti ed il direttore Astesano, è il presidente del Consiglio della Comunità Montana in quanto consigliere anziano ormai da più di due anni

Finite le ferie è presumibile che anche la Comunità Montana del Monviso si appresti a tornare in attività. Sulla scrivania del suo ufficio di via San Croce, sono più d’una le beghe che attendono il presidente Aldo Perotti, anch’egli al termine di un’intensa stagione di lavoro al 2.000 metri di Pian del Re dove gestisce un apprezzato albergo-rifugio a poche decine di meytri dalle sorgenti del Po.

Per intanto c’è da mantenere fede all’impegno preso nei confronti di un’incalzante Silvano Dovetta, nel corso dell’ultimo Consiglio dell’Ente,a Frassino. "Ci sono consiglieri che da tempo non partecipano ai lavori del Consiglio- aveva detto Dovetta - se non vogliono venire e c’è un regolamento che prevede sanzioni per chi tiene un comportamento del genere, allora applichiamolo e cambiamo perché chi vuole venga a lavorare, chi non vuole lasci il posto ad altri!”.

Chiaro, nelle parole di Dovetta, il riferimento a Fabrizio Bessone (Crissolo), Gianluca Cossale (Rifreddo), Claudio Capitini (Pagno), al capogruppo d’opposizione Alberto Anello (Verzuolo) e forse anche al sindaco di Piasco Roberto Ponte. E’ lo statuto dell’Ente (articolo 10, comma 4) a mettere a repentaglio la loro permanenza ai banchi dell’Ente Montano: “Per i Consiglieri che non intervengono alle sedute per tre volte consecutive, senza giustificati motivi – recita - il presidente avvia, con la contestazione delle assenze, il procedimento di decadenza, disciplinato dalle disposizioni del regolamento del Consiglio”. Perotti avrà avviato il procedimento? Oppure lo avvierà appena rientrato? Oppure prenderà tempo, come fatto più volte in passato, in attesa che le polemiche si stemperino ed il Consiglio finisca con il dimenticarsi che anche la Comunità Montana ha delle regole che andrebbero rispettate? Vedremo.

L’altro scoglio è la sostituzione nella Giunta, dell’Assessore Maurizio Rasetto, decaduto dalla carica dopo il suo non essersi ricandidato alle elezioni comunali di Barge. L’articolo 13 (comma 1) stabilisce che la Giunta sia “composta dal presidente – che la presiede – e da 6 assessori”. Da mesi, ormai, la Giunta della “Monviso” ha un presidente e 5 assessori, quasi mai tutti presenti. E nessuno sembra curarsene.

Per non parlare poi dell’articolo 8 (comma 4), che recita testualmente che “il Consiglio, nella sua prima seduta, procede all’elezione nel proprio seno del presidente, che entra immediatamente nell’esercizio delle sue funzioni. La prima seduta del Consiglio è presieduta dal consigliere anziano, tale intendendosi quello più anziano di età, fino alla elezione del presidente del Consiglio”. Quel “primo Consiglio” cui fa riferimento lo Statuto, se la memoria non ci inganna, risale oggi al lontano gennaio 2010. Ben due anni e mezzo fa. Due anni e mezzo durante i quali sì è sempre fatto finta che il problema non esistesse, per non intaccare i sottilissimi equilibri interni, approfittando della disponibilità del consigliere anziano, al secolo Raimondo Sacco, già presidente dell’Ente ai tempi in cui le regole valevano per tutti. E proprio per questo venivano rispettate.

Ci sarebbe poi da parlare anche di quell’articolo, anche lui disatteso (numero 28, comma 1), che dice: “Nel quadro del principio di trasparenza e pubblicità dell’attività amministrativa, la Comunità Montana garantisce alla popolazione una riunione pubblica con cadenza annuale al fine di condividere ed illustrare lo stato di attuazione delle politiche intraprese in materia di sviluppo e tutela del territorio, nonché dei correlati aspetti di gestione amministrativa”. Ma, vuoi per il crescente disamore della gente verso la politica che rischierebbe di mandare deserta la serata, vuoi perché “in materia di sviluppo e tutela del territorio” forse non c’è poi così tanto da raccontare, forse è meglio soprassedere.

Walter Alberto

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