Una serata frizzante, con invitati d'eccezione, collegamenti televisivi, sane radici. Potrebbe riassumersi così, il decennale del Premio giornalistico “Piero Dardanello”, riconoscimento in memoria del grande giornalista monregalese, scomparso nel 2001 e, per oltre un decennio, direttore
del quotidiano “Tuttosport”. Un legame viscerale, quello tra Dardanello ed il Monregalese, che, ogni primavera, rivive attraverso un premio rivolto ai migliori talenti, “under 40”, del giornalismo italiano.
Quest'anno, la cerimonia di consegna del “Dardanello” si è giovata di una cornice d'eccezione quale le Terme di Lurisia, gioiello liberty della provincia di Cuneo che, sin da inizio Novecento, è sinonimo di eleganza e turismo d'élite. Nei saloni del centro termale di Roccaforte Mondovì, è andata in scena una serata di gala di altissimo profilo, presentata con verve da Valentina Ballarini, vincitrice del “Dardanello” nel 2009, e ripresa con collegamenti in diretta da Sky Sport 24.
Protagonisti della serata, i giurati del Premio giornalistico, che si sono dati appuntamento a Lurisia per rinnovare l'esempio di un grande direttore, protagonista di una “nuova era” nel giornalismo dello Stivale. C'era, anzitutto, Vittorio Oreggia, che da giugno dello scorso anno dirige proprio “Tuttosport”: «Essere qui nel ricordo di Dardanello mi commuove e mi onora - ha sottolineato Oreggia, da quest'anno presidente della giuria del Premio “Dardanello” - per due motivi: perché il suo esempio mi guida nel lavoro di tutti i giorni, come scandiscono peraltro le sue prime pagine incorniciate alle pareti del giornale, e perché è stato lui ad assumermi a “Tuttosport” nel 1984».
Gli ha fatto eco Roberto Beccantini, che della giuria del “Dardanello” è presidente onorario: «Tagliare il traguardodelle dieci edizioni significa aver raggiunto il risultato atteso: sono riconoscente alla famiglia Dardanello ed a chi mi ha dato la possibilità di ricordare Dardanello, un amico ed un maestro, a casa sua, tra la sua gente, con un premio dedicato alla sua memoria. Non potevo chiedere di meglio».
Dieci edizioni per un riconoscimento che è già storia: «Mi piace voltarmi indietro e vedere il cammino sin qui percorso - ha rilevato Michele Pianetta, coordinatore della giuria del Premio “Dardanello” - così come mi piace ricordare Enzo d'Orsi, che da quest'anno non fa più parte dei giurati, ma al quale dobbiamo molto. Grazie a Lorenzo Tanaceto de “La Stampa”, che ci ha raggiunto in giuria; infine, un ringraziamento particolare alle Terme di Lurisia, che hanno voluto il “Dardanello” e mi auguro possano essere la nostra casa anche del futuro».
Al fianco di Pianetta, nell'azzeccata scenografia da “Bar Sport” del Premio “Dardanello” numero 10, un'altra penna d'eccezione, Pier Bergonzi, caporedattore centrale de “La Gazzetta dello Sport”: «E' sempre bello ritornare nel Monregalese - le sue parole - ed accorgersi di quanta stima e quanto affetto vi siano tuttora nei confronti di Dardanello; i vincitori devono essere orgogliosi di ricevere questo riconoscimento».
Orgogliosi e quasi intimoriti di fronte alle eccellenze del giornalismo italiano, sono saliti al microfono prima Arianna Ravelli del “Corriere della Sera”, vincitrice nella categoria nazionale, quindi Paolo Aghemo di “Sky Sport”, premiato nella categoria regionale: per entrambi, l'esempio di un
maestro prestigioso come Piero Dardanello e gli insegnamenti di grandi firme del giornalismo.
Perché, come ha annotato un altro dei giurati presenti, il direttore del “Guerin Sportivo”, Matteo
Marani, «il difficile di fare giornalismo oggi è restare al passo coi tempi, con un occhio di riguardo per le nuove tecnologie e la solita, inesauribile curiosità di non fermarsi di fronte al già detto». A suggello di una serata memorabile, l'intervento di Paolo De Paola, predecessore di Oreggia non soltanto alla tolda di comando di “Tuttosport”, ma anche alla presidenza della giuria del “Dardanello”: «Cedo il testimone ad un amico ed un collega che stimo come Vittorio (Oreggia, ndr) - la chiosa dell'attuale direttore del "Corriere dello Sport-Stadio" - e gli consegno una targa che non è soltanto un attestato di stima, ma anche l'ideale collegamento tra lui e Dardanello, l'allievo ed il maestro, ed un grande giornale, il nostro “Tuttosport”. E lunga vita a questo premio in memoria di un grande giornalista».





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