Cavalieri di San Michele del Roero a Corneliano

Presso  il Centro Culturale “Cascina del Parroco” in Corneliano, nell’ambito dell’annuale Fiera di San Carlo, si è tenuta venerdì, 7 novembre, un’interessante serata di studio ed approfondimenti sul vitigno e sul vino Favorita, orgoglio dei cornelianesi fin dagli inizi del secolo XIX. L’iniziativa, promossa dal Comune di Corneliano, è stata organizzata dall’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero rappresentato in sala dal Gran Maestro Carlo Rista accompagnato da diversi cavalieri. Un attento uditorio, costituito soprattutto da vignaioli, produttori e tecnici, ha seguito con molto interesse i tre illustri relatori.

Dopo l’introduzione del sindaco Edgardo Tiveron, ha preso la parola il professor Marco Rissone. Già stimatissimo docente dell’Enologica di Alba, insegna attualmente presso l’Università degli Studi di Sassari e presiede la Commissione Enologica dell’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero. Con la consueta limpidezza di pensiero e di parola il professore, dopo alcuni cenni storici sull’origine e sull’evoluzione della Favorita, ne ha illustrato le caratteristiche viticole e ampelografiche sottolineandone le notevoli differenze rispetto a quelle del Vermentino ligure, mentre per troppi ancora si tratterebbe di un unicum indifferenziato. Rissone ha poi evidenziato le attitudini colturali della favorita, il suo livello di reazione alle avversità climatiche, alle malattie e le sue svariate utilizzazioni susseguitesi nel tempo: da uva da mensa alla vinificazione, al “taglio” per ingentilire i robusti vini rossi o per ravvivare l’acidità del moscato. Una domanda garbatamente polemica ha concluso il suo intervento: “… perché Langhe Favorita doc, quando la Favorita è un vino del Roero?”

Anche l’enologo Paolo Giacosa ha voluto sottolineare le differenze tra Favorita e Vermentino “… a colpo d’occhio simili, ma differenti sotto molteplici aspetti, anche perché il Vermentino ha bisogno della vicinanza al mare …” . Ha poi evidenziato, a sua volta, i diversi utilizzi della Favorita: filtrato dolce come vino da Messa, ricercato per la cura ampeloterapica, fino alle attuali, raffinate tecniche di vinificazione.. E proprio gli aspetti tecnici hanno brillantemente caratterizzato l’intervento di Giacosa, in particolare sottolineando la criomacerazione e l’affinamento sui lieviti anche fino all’imbottigliamento. In uno scambio di idee con Rissone circa le caratteristiche organolettiche che differenziano la Favorita dall’Arneis, è stato sintetizzato, tra l’altro, che l’acidità dell’Arneis è tartarica, mentre quella della Favorita è mallica.

L’intervento del tecnico vitivinicolo e rappresentante della Coldiretti Fabrizio Rapalino, ha illustrato alcuni aspetti generali del panorama Favorita anche nel confronto con le altre viticolture italiane non collinari che consentono maggiore meccanizzazione. “Mentre da noi – ha precisato – la sola raccolta esige 150 ore di lavoro, con la vendemmiatrice meccanica, a pari estensioni di vigna, le ore si riducono a 5”. Per valorizzare maggiormente il nostro prodotto occorre quindi evidenziare a tutti che la nostra raccolta manuale permette una immediata selezione di qualità a tutto vantaggio di una vinificazione di maggior pregio. Ha quindi fornito alcuni dati numerici interessanti: 589 aziende in Piemonte, di cui 423 in Provincia di Cuneo, 198 nel Roero, 13 a Corneliano. 215 ettari in Piemonte, 174 in Provincia di Cuneo, 74 nel Roero, 5 a Corneliano.

Il relatore si è quindi soffermato sugli aspetti della chimica, definendola “una scappatoia facile sia in vigna, sia in cantina, ma occorre maggior attenzione per la salute del lavoratore e dell’ambiente seguendo con interesse quella virtuosa evoluzione in atto dai prodotti di sintesi verso i prodotti naturali”. Occorre anche “pensare più alla radice che alla chioma” preoccupandoci che il terreno non rimanga privo dei preziosi batteri tramite un ragionevole apporto di sostanza organica. E’ necessaria, insomma, una “viticoltura ripensata” che rispetti maggiormente i ritmi della natura; “La viticoltura deve diventare sempre più una viticultura”.

            Non poteva mancare in conclusione, un assaggio di Favorita da prelibate bottiglie di produttori locali.

                                  dmf