Centrale Unica di Committenza: “Basta con le polemiche prima che diventino contesa politica, strumentalizzazione pretestuosa o personalistica"

Sulla Centrale Unica di Committenza (il soggetto autorizzato ad acquistare forniture e servizi o ad aggiudicarsi appalti pubblici o concludere accordi quadro di lavori, forniture o servizi destinati ad amministrazioni aggiudicatrici o altri enti aggiudicatori) e sulla discrezionalità di “accoglienza” all’interno della stessa come potere esclusivo del sindaco Mauro Calderoni l’opposizione consiliare di Saluzzo aveva espresso i suoi dubbi sin dal primo momento, al punto che Carlo Savio, Domenico Andreis, Daniela Contin, Stefano Quaglia e Danilo Rinaudo avevano proposto di allargarla al parere non vincolante della Conferenza dei Capigruppo.

Oggi, appreso dagli “organi di stampa e dai quotidiani on line che per alcuni Comuni si sarebbero operate vere e proprie ‘censure’ (il  sindaco di Casteldelfino è stato alquanto polemico sull’argomento: ndr) e che parrebbero essere state scavalcate la Conferenza dei Sindaci e la volontà di alcuni Comuni montani del salvifico bacino del Monviso” e ritenuto “che ogni polemica su questo nuovo istituto vada subito placata affinché non diventi contesa politica né strumentalizzazione pretestuosa o, peggio, personalistica e ribadita la validità del nuovo sistema di committenza, foriera di possibili economie di scala e quindi scevri da ogni intento di alimentare sterili contrapposizioni”, il gruppo di minoranza chiede al sindaco “di conoscere la reale situazione riguardante il pregresso delle trattative sull’istituzione della Centrale Unica di Committenza oltre ad un aggiornamento sul suo attuale regolare processo di avvio”.