Egregio direttore,
spesso conosciamo le nostre qualità, ma fatichiamo a vederle nella loro reale dimensione. Il rapporto del centro studi di Intesa San Paolo sull'economia e finanza dei distretti industriali ci aiuta. Il comparto dolciario di Alba e Cuneo risulta ai primi posti in Italia: sia in termini assoluti (5°) che nell’alimentare (2°), dietro solo al Prosecco Conegliano-Valdobbiadene. Anche questa medaglia d’argento, può servire per riflettere: non solo su quanto già fatto, ma soprattutto su quanto si può ancora fare.
In particolare, sulle opportunità che possono venire dal lavorare di più e meglio in sinergia nella promozione e nello sviluppo integrato del territorio, come altri fanno da tempo, a partire dal saper fare e dai prodotti che meglio ci raccontano nel mondo (il +11,8% dell’export dal 2008 al 2014 lo testimonia).
Si conferma l’importante ruolo delle grandi capofila, come Ferrero; ma anche lo spazio in crescita delle realtà medie, con fatturato e in addetti aumentati in questi anni. Anche per questo, l’atteso e positivo rinnovo del contratto nazionale degli alimentaristi di un mese fa, è stato un suggello dovuto ed importante del ruolo che anche la qualità della nostra manodopera gioca per arrivare a tali risultati. Su queste basi, per il futuro, si può davvero guardare in grande, in questo e in altri settori. Se sapremo farlo, puntando sul nostro migliore patrimonio di lavoro, impresa e sulle molte eccellenze artigianali, sono sicura che potremo puntare e conquistare in futuro il podio più alto.
Chiara Gribaudo












