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Cuneo e valli | 31 maggio 2016, 07:14

Entracque, Limone Piemonte, Robilante, Roccavione e Vernante: l’insediamento dell’Unione delle Alpi del Mare è difforme dallo Statuto

I cinque Comuni hanno scritto all’assessore Valmaggia

Entracque, Limone Piemonte, Robilante, Roccavione e Vernante: l’insediamento dell’Unione delle Alpi del Mare è difforme dallo Statuto

Qui di seguito riportiamo fedelmente il documento consegnato all'assessore Valmaggia, e ai Sindaci in occasione della Conferenza Straordinaria delle Minoranze in cui tutti i Consiglieri di minoranza dei 5 Comuni interessati all'Unione Montana Alpi Marittime evidenziano l'importanza del ruolo e della rappresentatività delle minoranze nell'Unione, quale nuovo soggetto politico-amministrativo strategico del territorio. Nello Statuto di questa Unione, come in altri per stessa ammissione di Sindaci piemontesi, l'elezione delle minoranze non è conforme al dettato del decreto Delrio (riportato nel documento), e pertanto giuridicamente illegittima e discriminatoria, oltre che opprimente del ruolo di controllo politico e democratico.

La Regione ha conferito autonomia statutaria alle singole Unioni Montane – questa in buona sostanza la tesi dei 5 Comuni -, ma i Comuni costituenti non possono adottare regole di rappresentanza in contrasto con la legislazione nazionale e in violazione dei principi costituzionali di eguaglianza e di proporzionalità.

 

Gentile Assessore Valmaggia,

La ringraziamo per l’incontro di mercoledì, 18 u.s., e Le inviamo, come da accordi, le nostre considerazioni sulla presenza delle minoranze all’interno del Consiglio della Unione Montana delle «Alpi Marittime».

Giova ricordare che la Unione «Alpi Marittime» riveste una particolare importanza per lo sviluppo economico/turistico sostenibile di tutto l’hinterland cuneese oltre che per la cooperazione transfrontaliera.

I Consiglieri di minoranza dei Comuni di Entracque, Limone Piemonte, Robilante, Roccavione e Vernante con il documento allegato, inviato al Sindaco di Roccavione per la convocazione del 27 aprile u.s., hanno espresso chiaramente la loro posizione sia per quanto attiene l’importanza della Unione Montana sia per quanto riguarda le richieste di rappresentanza.

I Sindaci vogliono evitare che i Consiglieri di minoranza - qualora fossero presenti in numero di cinque - possano allearsi con un sindaco dissidente e qualche altro consigliere e far saltare la maggioranza.

L’Unione Montana non è una agenzia, come alcuni Sindaci vorrebbero, poiché in tal caso non sarebbe necessaria la presenza delle minoranza.

L’Unione è un ente locale e quindi deve avere una completa rappresentanza (a maggior ragione in situazioni quali la nostra dove il numero complessivo dei consiglieri non comporta aumento di spesa né pletoricità dell’organo consigliare).

L’Unione costituisce l’ambito territoriale ottimale per l’esercizio delle funzioni (che i Comuni da soli non possono esercitare in modo efficiente ed efficace) nonché di tutte le altre funzioni conferite dalla Costituzione e dalle leggi regionali. L’Unione è quindi un Ente Locale preposto alla cooperazione operativa tra i Comuni secondo il principio di sussidiarietà.

La considerazione «politica» che ne consegue è che nessuna maggioranza che non comporti il consenso e la presenza dei Sindaci e delle maggioranze dei singoli Consigli Comunali può esercitare le funzioni affidate alle Unioni.

Una maggioranza della Unione composta dalle minoranze più un sindaco dissidente e alcuni consiglieri di maggioranza non può assolvere a questi compiti perché non governa le strutture dei singoli Comuni.

Ne consegue, a lume di buon senso, che le minoranze presenti nel Consiglio della Unione hanno la funzione che spetta alle minoranze ossia di promuovere proposte ed esercitare il controllo non quella di ribaltare la «maggioranza».

E’ compito della «maggioranza» essere unita e conforme a quanto previsto dallo Statuto:

1) Giunta con tutti i Sindaci;

2) Presentazione di un programma / progetto sia per quanto riguarda la gestione delle funzioni sia per quanto attiene lo sviluppo tramite i programmi regionali ed europei.

Gentile Assessore, Le chiediamo di voler convocare una riunione dei Sindaci e dei Consiglieri di minoranza della Unione «Alpi Marittime» per risolvere la questione con le modifiche dello Statuto che rendano non modificabile la maggioranza della Unione, poiché essa è determinata da quella dei singoli Consigli Comunali, e portino a cinque la rappresentanza dei Consiglieri di opposizione.

In attesa di un Suo cortese riscontro l’occasione è gradita per inviarLe i più cordiali saluti.

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