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Al Direttore | 11 gennaio 2017, 13:12

Centallo, un Natale di vera solidarietà per due bambini autistici: la bella storia di accoglienza di Mariana e dei suoi figli

Riceviamo e pubblichiamo

Foto generica

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Gentile Direttore,

la mia idea è che le storie belle vadano raccontate. E ciò che desidero condividere è una storia di accoglienza.

Centallo, una normalissima parrocchia celebra la Messa del Santo Natale che, in qualche modo, è stato vissuto davvero, non solo nella forma ma anche nella sostanza. Sì, perché anche se per molti era una "normale" Messa di Natale, in quella Celebrazione solenne, i sacerdoti non hanno avuto paura di rischiare che qualcosa andasse storto.

Tra i chierichetti, infatti, vi erano due bambini autistici, che sono stati accolti nel loro desiderio di "servire" per il piccolo Gesù che nasce.

In un tempo dove, purtroppo, spesso si leggono notizie in cui dei parroci rifiutano di amministrare la Prima Comunione a bambini autistici, io voglio raccontare di parroci che non temono comportamenti "bizzarri", e che li fanno accomodare all'altare, insieme agli altri bambini.

Ma al Natale non si arriva preparati all'accoglienza se prima non c'è stato un cammino.

I miei bambini - che sono i bimbi autistici di cui vi sto parlando - sono stati accolti già dal mese di ottobre all'ACR (Azione Cattolica Ragazzi). Subito c'è stato un bel clima: si poteva davvero toccare con mano la voglia di questi giovani animatori - guidati dai responsabili - di imparare, mettersi in gioco, accogliere, donarsi.

G. e N. sono stati accolti in questa grande famiglia, che va avanti grazie al lavoro gratuito di giovani e meno giovani, che si impegnano affinché tutto vada per il meglio, perché i bambini possano giocare e nello stesso tempo essere formati. E' qui che i miei bambini hanno cominciato a sperimentare - con l'aiuto degli animatori - per la prima volta il servizio come Chierichetti.

A dire il vero, ero io ad essere preoccupata che qualcosa andasse storto, i bambini avrebbero potuto non capire bene cosa avrebbero dovuto fare. Ma i giovani che si occupavano di affidare i compiti a ciascun chierichetto mi hanno detto: "Non si preoccupi, siamo tutti qui per imparare!"

Che bello. I giovani e i parroci erano naturalmente a conoscenza del disturbo autistico dei miei figli, ma per loro non ha fatto alcuna differenza: è così che si è arrivati alla Messa del Natale, con questa preparazione.

Nella solenne celebrazione della nascita del Signore, si poteva vedere il vero miracolo: l'accoglienza, il servizio, l'integrazione. Non ho visto un solo bambino che non fosse in grado di "calmare" eventuali momenti di euforia di G. e N. - poiché erano eccitati per il ruolo che rivestivano - con dolcezza. Erano in grado di riportarli alla normalità con una parola, a volte solo prendendo loro la mano. E noi genitori e professionisti che frequentiamo corsi e corsi di formazione per imparare a relazionarci con loro; questi bambini sono stati i miei migliori insegnanti.

Privi dei pregiudizi, vogliosi - ognuno a modo suo - di servire, hanno saputo realmente ed autenticamente accogliere i loro compagni un po' più in difficoltà. Lo hanno saputo fare grazie all'esempio degli animatori, dei parroci e sicuramente dei genitori che insegnano ottimi valori e principi.

E' stato davvero bello questo Natale, ed è ancora bello lo strascico che tutto questo sta portando.

Grazie, dunque, ACR. Grazie, parrocchia. Grazie, Genitori. Questo piccolo, grande, miracolo è avvenuto grazie a ciascuno di voi.

Mariana Timpone

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