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Saluzzese | 10 maggio 2017, 14:30

Sanità, insorge il Saluzzese: “con Savigliano integrazione altalenante. Vogliamo un processo che non si interrompa ad ogni difficoltà”

Raccoglie sempre più consensi la presa di posizione del territorio scaturita ieri sera durante la conferenza dei capigruppo consiliari cittadini

Da in alto a sinistra (in senso orario): il Dg della Cn Francesco Magni, il governatore della Regione Sergio Chiamparino, il consigliere Paolo Allemano e l'assessore Antonio Saitta

Da in alto a sinistra (in senso orario): il Dg della Cn Francesco Magni, il governatore della Regione Sergio Chiamparino, il consigliere Paolo Allemano e l'assessore Antonio Saitta

Sta raccogliendo sempre più consensi con il passare dei minuti, più che delle ore, la presa di posizione del territorio saluzzese scaturita ieri sera – durante la conferenza dei capigruppo consiliari cittadini – in merito al locale presidio ospedaliero.

I sindaci si rivolgono al direttore generale dell’Asl Cn1 Francesco Magni e per conoscenza al presidente della Giunta regionale Sergio Chiamparino, all'assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ed al consigliere regionale ed ex sindaco di Saluzzo Paolo Allemano

La missiva, al momento, è stata firmata dai sindaci di Bagnolo Piemonte, Castellar, Costigliole Saluzzo, Faule, Isasca, Lagnasco, Manta, Moretta, Ostana, Pagno, Paesana, Revello, Saluzzo, Sanfront, Scarnafigi, Venasca e Verzuolo.

Il documento ricalca in parte quello che abbiamo pubblicato poche ora fa, a firma di Mauro Calderoni, primo cittadino saluzzese.

Con qualche aggiunta. In primis vengono definiti con chiarezza i servizi che verranno “temporaneamente soppressi” durante il periodo estivo, tra cui figura l’importante sfera delle consulenze di Pronto soccorso.

Il riferimento alla manifestazione del 2012 – affermano i sindaci - è inadeguato, perché allora il rischio di trasferire il reparto (sempre di ortopedia: ndr) a Mondovì era concreto, ma amministratori, operatori e popolazione si opposero”. All’epoca il risultato fu quello di un’eccellenza saluzzese “sottratta in modo maldestro”, come disse ai nostri microfoni il consigliere Allemano.

La presa di posizione dell’epoca, leggendo il documento, gettò le basi però per “l’attuale situazione” dell’ospedale di Saluzzo, che risulta essere “saldamente parte della rete ospedaliera e presidio di diagnosi e cura per acuti in un'area svantaggiata e marginale, prevalentemente rurale e montana”.

Gli amministratori non negano, giustamente, di essersi da tempo avviati ad un percorso d’integrazione con Savigliano, a tratti più condiviso, a tratti più criticato, specialmente dall’opinione pubblica.

Un’integrazione che però procede “in modo altalenante, compressa tra la necessità di razionalizzare la spesa, la difficoltà di reperire nuovo personale, alcune anacronistiche resistenze al cambiamento e la mancanza di una visione politico-strategica condivisa”.

Nel documento si invoca nuovamente la soluzione di un ospedale unico, ex novo: “continuiamo a credere che laddove non ci siano le condizioni per gestire bene due ospedali, sia preferibile farne uno solo”. Un’affermazione non buttata in aria, ma suffragata dalle innegabili difficoltà della struttura saviglianese – nonostante gli sforzi immani del personale – “ad assorbire l'utenza saluzzese, che ammonta a circa 80mila abitanti”.

Le stesse problematiche che denunciavamo mesi fa, quando ci siamo trovati a narrare del futuro incerto (ma non poi più di tanto) dell’emodinamica di Savigliano sono state addotte anche nel documento sottoscritto dai sindaci.

Si costringe l'utenza del Marchesato a spostarsi a Savigliano: per un saluzzese è un piccolo sacrificio – scrivono - ma per un residente nelle medie e alte valli è decisamente più problematico”.

Targatocn aveva citato l’esempio di un residente a Chianale, ad esempio.

Grandi gli sforzi dei sanitari che operano nelle strutture, ai quali le Istituzioni riconoscono “grande impegno” sottolineando come quest’ultimi dovrebbero però “poter lavorare a pieno regime per l'utenza che nei mesi estivi aumenta per il già citato massiccio afflusso di turisti nelle valli e che non può essere dirottata a Savigliano senza creare ulteriori disagi”. 

Poi, le considerazioni finali.

I numeri dell’ospedale di Saluzzo confermano che si è imboccata la strada giusta. Ci aspettiamo però un processo lineare che non si interrompa periodicamente alla prima difficoltà, anche solo per i normali e sacrosanti turni di ferie. 

In ragione di tutto ciò Le chiediamo pertanto un incontro urgente per approfondire insieme le prospettive dei servizi sanitari nel saluzzese”.

Un incontro che potrebbe già svolgersi la prossima settimana. Interessante capire quali saranno le risposte che giungeranno da Asl e Regione.

Nicolò Bertola

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