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Al Direttore | 24 ottobre 2017, 07:01

Cuneo: sui ritrovamenti in Corso Solaro alcuni possono dire "Ve l'avevamo detto"

Riceviamo e pubblichiamo

Foto generica

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Sassi e mattoncini del cinquecento cuneese sono sotto il sole autunnale di corso Solaro. Sempre sotto il sole, ancora una volta chiara, la fretta e l’improvvisazione dell’Amministrazione comunale nella vicenda teleriscaldamento.

Ricordo che si è iniziato a scavare prima di informare la popolazione ed anche prima della conferenza dei servizi ed ora si può dire che si è concesso il suolo pubblico prima di sapere, anche indicativamente, cosa si poteva trovare sotto le bocche degli escavatori. Ora alcuni, a Cuneo e non solo, possono dire “Ve lo avevamo detto”.

Si può iniziare da agosto 2016 quando la Soprintendenza, in vista della prima conferenza dei servizi, scrive le sue osservazioni alla provincia(prot1487) chiedendo integrazioni al progetto di tutela dei beni ambientali. E ancora il 6 ottobre 2016, come presidente dell’associazione Cittadini per passione, avevo scritto al sindaco chiedendo se, prima di autorizzare gli scavi per il teleriscaldamento, avesse verificato la disposizione e l’estensione di reperti storici, se lo avesse segnalato all’autorità competente per valutarne il valore storico e l’eventuale effetto negativo degli scavi. Tutto questo in linea con le richieste della soprintendenza.

La risposta dell’amministrazione a Cittadini per passione arriva il 2 novembre 2016 quando i lavori di scavo sono stati bloccati per mancanza di autorizzazione. Viene risposto quanto segue: “I lavori realizzati finora e relativi al primo lotto di intervento, che hanno interessato una parte dell’altopiano cittadino, non ricadono in aree a rischio archeologico, come peraltro anche confermato dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio con lettera in data 05.10.2016. Inoltre, in tali zone sono già stati posati nel sottosuolo altri servizi, quali tubazioni dell’acquedotto e della rete fognaria a quote anche inferiori rispetto alla rete del teleriscaldamento e non sono mai emersi ritrovamenti archeologici di interesse".

Non si parla di indagini fatte né di risultati che diano un minimo di certezza.

Nella risposta del funzionario comunale all’associazione, non si accenna neppure ad una notizia data dagli organi di stampa intorno al 26 di novembre 2016 secondo la quale l’associazione All4U avrebbe avuto il patrocinio del comune per mappare la Cuneo sotterranea. Evidentemente il municipio si è messo in regola con le richieste della soprintendenza perché i lavori sono ripresi fino ad ora ed è possibile che i ritrovamenti, che hanno nuovamente bloccato i lavori di scavo, siano frutto dell’Imprevedibile che sovrasta la condizione umana.

A questo punto non sembra più evitabile una mappatura della Cuneo sotterranea oppure una chiusura del sottosuolo a chiunque chieda di scavare per lasciare a chi avrà più progettualità i resti del nostro passato. Ed a questo punto, sembra anche opportuno chiedere che la città venga amministrata con più prudenza e rigore.

Dario Chiapello

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