Mai come in questi giorni appare a rischio l’alleanza di centrodestra per le elezioni regionali del prossimo anno in Piemonte. La situazione genera apprensione soprattutto nel Cuneese, visto che era qui che i due big azzurri, Alberto Cirio ed Enrico Costa, con largo anticipo, avevano suggellato un patto per la Regione. Costa aveva presentato la candidatura di Cirio come una risposta al “Torinocentrismo” del Pd e del centrosinistra e come un’esigenza delle province piemontesi di tornare ad esprimere un Governatore.
Per ricordare un politico espressione del Nord-Ovest bisogna infatti risalire agli albori delle Regioni, quando il socialista Aldo Viglione, sul finire degli anni ’70 e nei primi anni ’80, divenne Presidente di una Giunta “rossa”, grazie ad un accordo tra il Psi e il Pci.
L’annunciato ritiro di Sergio Chiamparino e un centrodestra col vento in poppa lasciavano fino a ieri ritenere che la strada dell’eurodeputato Alberto Cirio fosse in discesa. A maggior ragione dopo l’investitura da lui ricevuta da Silvio Berlusconi alla vigilia delle recenti elezioni politiche.
Il “contratto” di governo tra 5 Stelle e Lega inizia ora a sollevare dubbi sull’agibilità di quel percorso e frappone ostacoli non previsti. Cirio resta in pista e, oggettivamente, rimane il candidato più forte del centrodestra, anche qualora il presidente Chiamparino decidesse di ricandidarsi tornando sui suoi passi. Tuttavia, il clima politico non è più quello di sei mesi fa.
I rapporti tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si sono esacerbati. Nessun leghista sarebbe oggi disposto a scommettere sulla riproposizione di un’alleanza tra Forza Italia e Lega, a maggior ragione considerando il fatto che i sondaggi indicano la prima in calo e la seconda in forte crescita. E’ bastata una dichiarazione del segretario piemontese del Carroccio, Riccardo Molinari, in cui si faceva cenno ad un “governo di legislatura” coi 5 Stelle a mettere in crisi Forza Italia, specie nella Granda.
Alberto Cirio evita accuratamente di addentrarsi nella disputa. Enrico Costa osserva che “Molinari non ha mai detto che l'alleanza di centrodestra in Piemonte non si farà”. Marco Perosino, senatore azzurro da tre mesi, resta fiducioso: “Io penso – afferma - che l’alleanza reggerà, seppur a fatica e con alti e bassi. Salvini lo ha ribadito di recente. Qui da noi – rileva il sindaco di Priocca che ora siede sui banchi di Palazzo Madama - l'alleanza tra le persone che rappresentano gli schieramenti è fondata sui problemi ed è consolidata. Io opero in tal senso ed auspico che prosegua così.”
Questa la dichiarazione di Salvini evocata da Perosino. “Spero – ha detto a Vicenza il neoministro degli Interni e leader della Lega - di arrivare ad inserire pezzi del programma del centrodestra nel proseguo dell’attività di governo. Mi piacerebbe dimostrare con i fatti anche a Berlusconi la bontà di questo governo e convincerlo lungo il percorso. Lo dico in maniera chiara - ha aggiunto Salvini - il centrodestra che governa Regioni e Comuni unito c'era, c'è e ci sarà.”
In attesa di maggiori indicazioni da Palazzo Grazioli, gli esponenti cuneesi di Forza Italia sono costretti ad aggrapparsi alla rassicurazione loro fornita da Matteo Salvini.












