Il Piemonte, da pochi giorni a questa parte, può vantare 7 guide alpine in più.
Si è infatti concluso il 16 ottobre scorso, a Torino, nei palazzi della Regione di via Principe Amedeo, il corso interregionale per aspiranti guide.
L’esame finale suggella un percorso di formazione che dura all’incirca tre anni, con 100 giornate, di carattere sia teorico che – per la maggior parte – pratico: uscite in alta montagna, arrampicata, su ghiaccio, sci alpinismo e discese fuori pista.
Al corso hanno preso parte, in totale, 19 persone, provenienti da Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Abruzzo.
Di queste, 7 sono piemontesi: in cinque provengono dalla provincia di Torino, mentre le restanti due sono originarie del cuneese.
Dalla Granda hanno infatti partecipato Nicola Marchisio, di Cuneo, e Gianluca Bocca, di Paesana.
Insieme a loro, Marco Eydalin (Sauze d’Oux), Carlo Giuliberti (Torino), Federico Borio (Torino), Andrea Migliano (Valle dell’Orco) e Patrik De Michelis (Val Pellice).
Il loro cammino prima di approdare alla certificazione ed all’abilitazione si è aperto tre anni fa, superando le non banali selezioni, per poi proseguire con lezioni, esercitazioni ed una serie di esami, “spalmati” nel triennio, tra Piemonte, Val d’Aosta, Veneto, Trentino Aldo Adige e Francia.
Le aspiranti guide alpine, certificate, abilitate e iscritte all’albo, potranno ora lavorare autonomamente, nel territorio italiano, eccezion fatta per alcune ascese, in base alla zona.
Fra due anni, dopo un ulteriore esame, diventeranno “operative” al 100%, senza più limitazioni.