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Politica | 12 novembre 2018, 07:30

È già “naufragato” il “volemose bene” del centrodestra saluzzese in vista delle elezioni comunali del 2019?

L’unità d’intenti firmata da forze politiche e civiche a fine ottobre si sarebbe tradotta in una coalizione che risulta tutt’altro che… unita. Sullo sfondo, l’attuale sindaco Calderoni “gongola”: le continue spaccature interne al centrodestra null’altro potrebbero fare che “consegnargli” ancora una volta il Municipio

Saluzzo

Saluzzo

Nonostante il “volemose bene” dichiarato in un comunicato stampa di una decina di righe, divulgato a fine ottobre dalle forze politiche di centro-destra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) insieme alle componenti civiche di “Progetto Saluzzo” e “Saluzzo crescerà”, è sempre più in alto mare la situazione in vista delle prossime elezioni politiche della primavera 2019.

Domenico Andreis (Lega), Pierantonio Fino (FdI), Fulvio Bachiorrini (FI), Andrea Farina (“Progetto Saluzzo”) e Carlo Savio (“Saluzzo Crescerà”) avevano firmato una nota, trasmessa alla stampa locale, nella quale unanimemente condividevano la “necessità di un rilancio della città che, dopo 15 anni di governo di sinistra, si trova in una fase di declino anche rispetto alle altre realtà della provincia”, ritenendo “necessario un ricambio del governo della città su basi programmatiche alternative alle politiche poste in atto dall’attuale maggioranza”.

L’unità d’intenti, però si sarebbe dovuta poi tradurre in un accordo, in grado di soddisfare tutte le forze sedute intorno al tavolo, in primis per l’espressione del nome da spendere come candidato a sindaco.

A fine ottobre avevamo già scritto come proprio l’espressione del candidato a sindaco era, da un lato rivendicata dalla Lega, forte dei consensi ottenuti alle politiche mentre, dall’altro, le ambizioni di Bachiorrini (coordinatore cittadino di FI) non escludevano affatto una sua eventuale candidatura in tal senso.

Quel comunicato, frutto di un incontro avvenuto poche ore prima, è stato seguito, in queste settimane, da una serie di incontri, chiacchierate e scambi “epistolari” su Whatsapp, dai quali, perlomeno al momento, si evince un centrodestra tutto fuorché unito.

Nulla di nuovo sotto il sole, insomma, dal momento che, già in passato, alcuni tavoli di confronto tra le forze politiche e civiche della sfera del centrodestra erano finiti tutti… gambe all’aria.

Se non cambieranno le carte in tavola, infatti, una vittoria dell’attuale maggioranza (dove è sempre più concreta la ricandidatura dell’attuale sindaco Mauro Calderoni) risulterà essere sempre più… scontata.

Sul fronte del centrodestra, infatti, mancherebbero tutti i presupposti per avviare una campagna elettorale. Il nome del candidato a sindaco, un programma di governo, cavalli di battaglia sui quale puntare, la figura di un leader carismatico in grado di fare da collante tra le varie forze.

Se questo quadro davvero venisse confermato, ecco allora che il documento di fine ottobre null’altro risulterebbe se non una parte di un “copione” ideato per dare le sembianze di una coalizione unita. Un’eventualità che, considerato lo scarso feeling che corre tra i soggetti coinvolti, non appare poi così lontana dalla realtà.

Un panorama all’interno del quale la Lega, unica forza che può rivendicare il maggior consenso elettorale a Saluzzo, sembra indecisa nel voler compiere il “grande passo”, assumendosi l’onere di individuare il candidato a sindaco. Pare infatti che il Carroccio sia in… attesa delle direttive che dovranno giungere dalla segreteria nazionale del partito.

Una situazione d’impasse dalla quale, come abbiamo già accennato, Bachiorrini potrebbe emergere, ponendosi come guida della coalizione. Con quali conseguenze? Difficile a dirsi.

Determinante saranno anche le mosse che vorrà intraprendere Stefano Quaglia, ex sindaco ed attualmente consigliere d’opposizione. Non è da escludere, infatti, un “passaggio” all’interno della coalizione di “Insieme si può”. Proprio Quaglia, da tempo, è oggetto di un “corteggiamento” politico da parte della maggioranza che sostiene l’Amministrazione comunale del sindaco.

Sullo sfondo rimane, un Calderoni “gongolante”, conscio del fatto che le continue spaccature interne al centrodestra null’altro potrebbero fare che “consegnargli” ancora una volta il Municipio per il prossimo lustro.

Nicolò Bertola

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