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Attualità | 28 dicembre 2018, 16:45

Pensionati Cgil Cisl Uil: "Il Governo del cambiamento che non cambia"

Inaccettabile la riduzione della rivalutazione per finanziare altre misure

Pensionati Cgil Cisl Uil: "Il Governo del cambiamento che non cambia"

“Quanto contenuto nel testo della manovra finanziaria non recepisce niente delle richieste di Cgil Cisl e Uil contenute nella piattaforma unitaria, anche sul tema della previdenza”. Con queste parole, le segreterie provinciale di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil prendono posizione rispetto alla manovra del Governo con riferimento al tema pensioni.

Con la scelta mirata di non tornare al meccanismo di adeguamento delle pensioni all’inflazione previsto dalla Legge 388/2000, si sottraggono per il prossimo triennio 2,5 miliardi di euro dalle tasche dei pensionati. Si tratta di mancato adeguamento all’inflazione delle nostre pensioni. Si determina così un’ulteriore perdita di potere d’acquisto dei nostri assegni. E non stiamo parlando di pensioni d’oro! Tagliare gli adeguamenti sopra i 1.522 euro lordi, significa non avere chiaro il concetto di pensioni d’oro.

“Il Governo del cambiamento – analizzano i segretari generali Pensionati Cgil Cisl e Uil, Giovanni Battista Panero, Rinaldo Olocco e Nerio Gregory, - si omologa alle prassi degli ultimi Governi: colpire e fare cassa con i pensionati ancora una volta e non agire in modo forte e determinato, ad esempio, contro l’evasione fiscale. Come Pensionati Cgil Cisl e Uil sul territorio della nostra provincia siamo pronti a promuovere forme di mobilitazione e di lotta”.

Con la scelta del Governo di non tornare al meccanismo previsto dalla Legge 388/2000 si prosegue con un sistema iniquo che manca di proporzionalità e progressività. Le due parole alle quale sia il sistema previdenziale sia il sistema fiscale del nostro Paese dovrebbero riferirsi sempre.

Le Segreterie Provinciali     

Comunicato stampa

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