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Politica | 03 febbraio 2019, 10:00

Degiorgis, candidato M5S nella corsa alla poltrona di sindaco: "La mia esperienza internazionale al servizio di Alba"

In Sala Riolfo la presentazione ufficiale del 58enne consulente di direzione con trascorsi in importanti multinazionali. "Lista scelta dagli attivisti e nessun appoggio civico o apparentamento". "L’Asti-Cuneo? Legittimo voler accantonare il cross financing"

Da sinistra Tiziana Beghin, Giorgio Degiorgis e Ivano Martinetti

Da sinistra Tiziana Beghin, Giorgio Degiorgis e Ivano Martinetti

Il cattivo tempo della giornata non ha probabilmente aiutato la partecipazione in Sala Riolfo, dove nella mattina di ieri, sabato 2 febbraio, una trentina di persone ha raccolto l’invito del Movimento 5 Stelle alla presentazione ufficiale del candidato che i pentastellati langaroli hanno scelto per affrontare la corsa elettorale che nel maggio prossimo porterà a decidere il colore della prossima amministrazione albese.

Tecnico con significative esperienze nel mondo della grande impresa e nella consulenza direzionale rivolta in modo particolare alle pubbliche amministrazioni (qui un maggiore dettaglio sul suo profilo), Giorgio Degiorgis ha fatto il proprio esordio in questa lunga campagna elettorale introdotto dal consigliere comunale uscente Ivano Martinetti e dall’eurodeputata ligure Tiziana Beghin, tornata nelle Langhe per presenziare all’importante passaggio di testimone all’ombra delle cento torri.   

Proprio al fianco del primo pentastellato entrato cinque anni fa nel Municipio albese (e ora candidato alle regionali) Degiorgis ha infatti vissuto l’ultima stagione di una militanza iniziata nel 2010. Un lavoro che, come ribadito da Martinetti, ha portato il nostro gruppo a produrre "140 interrogazioni e 30 proposte politiche, 20 delle quali accolte: un lavoro mai portato a termine da nessuno negli ultimi 70 anni di storia del Consiglio comunale".

In continuità con questa esperienza si pone la proposta del 58enne Degiorgis (ne compirà 59 il 13 febbraio), che prima ha confermato piena adesione alla storica linea del Movimento in tema di alleanze: "Noi presentiamo una lista pura del M5S, decisa dagli attivisti locali, senza appoggi di liste civiche o civetta, senza apparentamenti. E soprattutto senza le ingerenze dall'alto candidamente ammesse da altri cartelli concorrenti".
Dopodiché ha anticipato le direttrici cui si informa un programma elettorale prossimo alla definitiva stesura e presto disponibile on line a partire da una base ora composta da 26 pagine organizzate in 6 sezioni e 15 capitoli.

Al suo interno una visione dell’amministrazione comunale almeno in parte informata ad alcune delle proposte politiche proprie della formazione fondata da Beppe Grillo. Dal baratto amministrativo ("che Alba ha fatto proprio su nostra proposta, senza averlo però mai veramente applicato"), al "bilancio partecipato", strumento mutuato da una recente esperienza della municipalità brasiliana di Porto Alegre, per meglio coinvolgere le tante anime della città nell’adozione delle più importanti scelte di investimento, "quale potrebbe essere quella del terzo ponte".

Sino al "recall", il mandato revocabile, tra le più suggestive (e discutibili) proposte politiche entrate ad aggiornare un armamentario riformista per altri versi attinto dai contributi di pensatori che vanno, tra i tanti, da Jeremy Rifkin a Joseph Stiglitz, da José Bové a Carlin Petrini.
 
E insieme proposte – da una più rigorosa adozione del Documento Unico di Programmazione all’utilizzo del sistema "Caf" per misurare l’efficienza dei pubblici uffici – figlie della personale esperienza professionale di Degiorgis, che alla gestione degli enti pubblici ha dedicato la parte più recente di una carriera professionale iniziata alla dipendenze della St Microelectronics e proseguita in giro per l’Europa anche sotto altre insegne.
Un’esperienza internazionale nella quale il candidato pentastellato riconosce quindi una cifra del suo essere altro rispetto a una tradizione di sindaci quasi sempre avvocati, quasi sempre espressione "della piccola media borghesia di provincia".

Non è mancato, ovviamente, un cenno ad alcune delle questioni più discusse dell’attualità locale. In tema di turismo Degiorgis ha così pubblicamente criticato la scelta dell’Amministrazione Marello di guardare al centro città per localizzarvi il centro congressi proposto da Banca d’Alba. "Ovunque – ha attaccato – strutture di questo tipo vengono pensate al di fuori della città, comode alle grandi direttrici della viabilità. Ad Alba lo si vuole fare in centro per farci tre piani di parcheggi sotterranei che fanno comodo a non si sa chi".

Interrogato sull’Asti-Cuneo e sul tema del suo mancato completamento, ha invece rivendicato la scelta con la quale il ministro Toninelli ha di fatto congelato l’accordo di "cross financing" che l’ex ministro Delrio aveva stretto con la concessionaria: "L’autostrada si finirà, ma non col project financing. E’ un sistema che ha già fatto troppi danni. E anche nella nostra città, dal nuovo ospedale al parcheggio sotterraneo di piazza San Paolo, allo stesso centro congressi progettato da Banca d’Alba. Non dare corso all’accordo stretto da Delrio è una scelta politica, nel diritto di chi governa".

Ezio Massucco

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