A Cuneo c'è un'altra zona della città - oltre a quella che gravita attorno alla stazione ferroviaria e in generale nell'area di corso Giolitti - che da tempo è oggetto di lamentele da parte di chi ci vive.
E sono frequenti le immagini che ci inviano i lettori, soprattutto nei fine settimana, che testimoniano il degrado e la sporcizia con cui convivono i residenti dello stabile che ospita - al piano terra - il supermercato aperto h24, all'angolo tra corso IV Novembre e via Felice Cavallotti.
Non si parla di criminalità, ma di episodi di degrado e sporcizia, schiamazzi, atti di vandalismo, episodi di maleducazione, abbandono di lattine, bottiglie, resti di cibo, imballaggi, cocci di bottiglie rotte.
Ecco che, come i residenti di corso Giolitti, anche quelli dello stabile tra corso IV Novembre e via Felice Cavallotti hanno tutta l'intenzione di chiedere un incontro con il questore di Cuneo, Emanuele Ricifari.
A lui e al sindaco Borgna è stata, infatti, indirizzata una lettera scritta dai legali rappresentanti della società proprietaria dell'immobile che ospita il supermercato e gli alloggi soprastanti.
"Da sempre abbiamo cercato una soluzione al problema. L'unica è quello di ridurre gli orari di apertura del supermercato, che non può e non deve tenere aperto di notte in una zona a vocazione residenziale. Nonostante noi siamo i conduttori del contratto in essere, non siamo assolutamente d’accordo con l’estensione dell’orario di attività commerciale a 24h/24h. Ci teniamo al nostro quartiere e ai nostri inquilini, e vergognarsi di abitare a due passi da corso Nizza è una sconfitta per noi, ma anche per l’amministrazione comunale.
Non è possibile uscire di casa la mattina e trovare rifiuti di ogni genere sparsi per la strada, compresi quelli di origine “organica” quali urina ed escrementi anche sulle macchine parcheggiate, viviamo in una città che amiamo e che non vogliamo vedere alla deriva", ci dicono.
Il problema sta diventando anche economico, perché la gente, potendo scegliere, non va ad abitare o a prendere un appartamneto in affitto in quell'area. "Non bastano i controlli, il problema va estirpato alla base, devono essere modificati gli orari di chiusura".
Vedremo se la lettera otterrà risposta. La pazienza di chi vive in quella zona è davvero al limite.












