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Videogallery | 19 aprile 2019, 19:06

Dalle Langhe a Roma per stringere la mano a Greta Thumberg: "Entusiasmante ascoltarla"

Edoardo Bosio, tra gli organizzatori della manifestazione albese del 15 marzo scorso, tra i 25mila giovani arrivati nella Capitale per incontrare la 16enne attivista svedese, ispiratrice del movimento "Fridays for Future". Con lui Pietro Carluzzo, 25 anni, coordinatore di Monviso Giovani, e Jacopo Giamello, 25 anni giovane consigliere di Busca

Edoardo Bosio, primo da sinistra, con Jacopo Giamello  e Pietro Carluzzo

Edoardo Bosio, primo da sinistra, con Jacopo Giamello e Pietro Carluzzo

Tra i 25mila giovani accorsi a Roma da tutta Italia per ascoltar Greta Thunberg c’era anche una piccola delegazione dalla Granda e un albese. Edoardo Bosio, uno dei fondatori di Ada, Azione Democratica Albese e uno degli organizzatori della manifestazione del 15 marzo ad Alba, è partito alle 5 in treno da Torino per raggiungere Roma, insieme a Pietro Carluzzo, 25 anni, coordinatore di Monviso Giovani, e Jacopo Giamello, 25 anni giovane consigliere di Busca.



È stato entusiasmante ascoltare la giovane Greta Thunberg: una grande donna che, molto probabilmente, con la sua lotta, che sta coinvolgendo sempre più giovani, cambierà le sorti di questo nostro pianeta”, ha commentato Bosio, raggiunto al telefono mentre si trovava ancora nelle vie della Capitale.

Nei secoli scorsi, in particolare dall’avvento dell’industrializzazione, il mondo è stato visto come un bacino di beni da sfruttare. Senza rispetto per gli equilibri delicati della natura. Oggi vediamo le conseguenze di un sistema malato, fondato sull'idea di poter sfruttare le risorse del pianeta senza limiti e sul potere di pochi uomini che detengono la ricchezza mondiale che appartiene a tutti".

Carluzzo, Bosio e Giamello non nascondono l’emozione quando raccontano di essere riusciti a stringere la mano a Greta e di averla ringraziata per l’esempio che sta dando. “Le abbiamo detto: Continua così, siamo con te!”, testimoniano i giovani della Granda.

“Oggi abbiamo il dovere di cambiare tendenza, di cambiare il nostro modo di vivere perché abbiamo ancora 11 anni prima di arrivare al punto di non ritorno”, hanno concluso Carluzzo, Bosio e Giamello. “Solo se noi giovani agiremo TUTTI insieme, potremo cambiare le cose. Siamo milioni di giovani su questa Terra. Chi ci governa ha il dovere di ascoltarci e intervenire. Non ha diritto di scipparci il futuro. Un futuro che è nostro, di ogni singolo giovane che calpesta questa Terra. Non di pochi magnati del petrolio o di potenti dell’economia. Il futuro è nostro”.

Redazione

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