Berlino 1989: a trent’anni dalla caduta del Muro quel 9 novembre, a Saluzzo, le fotografie di Mario Laporta, giornalista, fotoreporter che da 35 anni collabora con le principali testate, raccontano la "Storia in istantanea".
178 fotografie, 12 maxi immagini e un filmato in una mostra che entra nei fatti, svela i volti, si immerge nelle emozioni di un momento storico che è patrimonio della memoria collettiva mondiale.
Ideata e realizzata dall’ Istituto Garuzzo per le arti visive( Igav) di Torino, la mostra che si inaugura sabato 5 ottobre alle 11 nella ex fabbrica di Bertoni, in via Griselda, è stata inserita nel calendario del programma celebrativo dell’Ambasciata tedesca in Italia.
Sarà come essere spettatore in prima fila dietro i click di Laporta che era lì. Era a Berlino Est in quei giorni per un servizio sulle proteste dei sindacati. "Si sentiva nell’aria l’imminenza di un accadimento ma nessuno se lo aspettava". E, quando il muro che era una presenza costante, un dato di fatto nelle vite dei berlinesi fu abbattuto ricorda il fotogiornalista fu subito evidente a tutti che stava accadendo qualcosa di “pazzesco” ( l’espressione più usata dalle persone che si trovarono spettatori del momento) di difficilmente dicibile.
A contenere la narrazione visiva è un non luogo, scelto come il più consono concettualmente: "lo spazio postindustriale dell’ex Fabbrica Bertoni, con un passato importante nella storia cittadina - sottolinea l’assessore alla Cultura Attilia Gullino - e un futuro in via di definizione. Un momento di passaggio come fu quel 9 novembre 1989. Allora la mia generazione credeva in un mondo senza confini, che forse ora non c’è più. Spero che attraverso questa mostra passi un messaggio di speranza per il futuro” .
"Soprattutto i giovani devono vedere e conoscere questo momento storico. Questo è il segno e il valore di testimonianza che vorremmo dare alla mostra - ha sottolineato Rosalba Garuzzo che con il marito Giorgio ha voluto l’esposizione a Saluzzo, dove dal 2009, nella Castiglia, la loro Fondazione propone una collezione permanente di arte contemporanea.
Le fotografie sono presentate in tre ambienti nel grande spazio che si apre dalla saracinesca dell’ex fabbrica e si protende su Saluzzo.
La prima sezione, con una installazione di oltre 6 metri e alta 65 cm, ricostruisce un murale dove i mattoni sono la lunga sequenza delle istantanee. La seconda postazione è una videoproiezione, una fotogallery sulla colonna sonora di Daniele Sepe.
L’ultima sezione presenta dodici immagini di grandi dimensioni a ridosso delle vetrate. Rappresentano i giorni dopo la caduta del muro.
“Nel giro di una notte l’Europa trovò il suo simbolo nel muro, non solo perché liberamente attraversato e scavalcato, ma anche scarnificato, portato a casa come ricordo, venduto sulle bancarelle" Scrive,nel testo critico, il curatore della mostra Mario Francesco Simeone. - Immagini di gioia ma che come tutte le icone conservano qualcosa di indicibile. Una sensazione che è racchiusa nelle foto di Laporta, ancora oggi, a distanza di 30 anni dagli eventi".
La mostra sarà visitabile fino al 1 dicembre, aperta sabato e domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.