"Un incontro importante e molto utile, perché abbiamo sensibilizzato la Regione circa la necessità di attuare interventi di contenimento più efficaci, come appunto la 'braccata', senza troppi restringimenti burocratici, al fine di poter dare ai consociati una risposta più efficace e concreta. La Regione ha recepito le istanze provenienti dal territorio e lavorerà affinché le Province siano più agevolate nel delicato compito del contenimento di tale specie".
Si dice soddisfatto il consigliere provinciale Pietro Danna a margine del rendez-vous presso la sede della Regione Piemonte, convocato dall'assessore ad Agricoltura, Caccia e Pesca, Marco Protopapa, e andato in scena giovedì 3 ottobre alla presenza dei rappresentanti di tutte le province.
All'appuntamento, imperniato sul tema del contenimento dei cinghiali, oltre a Danna hanno partecipato, per la Provincia di Cuneo, il vice presidente Flavio Manavella e il dirigente del settore presidio del territorio Alessandro Risso.
"L'incontro - spiegano dagli uffici provinciali - è servito a condividere le migliori esperienze condotte sul territorio. È stato anche annunciato l'avvio di un progetto pilota per Regione Piemonte e Provincia di Cuneo per definire modalità di intervento nella caccia di selezione, in particolare dopo il tramonto, i cui esiti saranno condivisi con le autorità preposte".
Il vicepresidente della Granda, Manavella: "Abbiamo previsto anche altri interventi mirati da parte della polizia faunistico-ambientale della Provincia di Cuneo non appena le condizioni ambientali della stagione saranno ottimali. A sei mesi dall'approvazione del piano e grazie alla collaborazione di Coldiretti, di alcuni Atc della Langa e del Roero e della polizia provinciale, possiamo fornire i primi dati: circa 200 soggetti abilitati dalla Provincia al controllo del cinghiale, 118 interventi effettuati sui fondi privati e oltre 120 gabbie di cattura autorizzate su tutto il territorio provinciale. Considerato il periodo venatorio, grazie alla collaborazione dei cacciatori, sono poi state svolte alcune 'braccate' in aree dove la presenza dei cinghiali era particolarmente rilevante, soprattutto nelle zone collinari".