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Economia | 27 aprile 2020, 17:45

Intesa Sanpaolo: anche dall'assemblea degli azionisti il semaforo verde per l'operazione Ubi Banca

Approvato il bilancio e i punti all'ordine del giorno tra cui l'aumento di capitale per l'offerta pubblica di scambio. Messina: "Andremo avanti anche con il 50% più una delle azioni del capitale di Ubi". Gros Pietro: "La pandemia da coronavirus ha posto in evidenza la necessità di azioni incisive, non solo in campo sanitario"

Intesa Sanpaolo: anche dall'assemblea degli azionisti il semaforo verde per l'operazione Ubi Banca

Semaforo verde anche dall'assemblea degli azionisti. Intesa Sanpaolo procede con passo sicuro lungo il cammino che potrebbe portarla al traguardo che si è fissata ormai da tempo: il matrimonio con Ubi Banca.

L'appuntamento di stamattina, infatti, ha visto l'approvazione del bilancio e degli altri punti all'ordine del giorno, tra cui compariva appunto proprio la proposta di attribuzione al Cda di aumentare il capitale entro il 31 dicembre a favore dell'offerta pubblica di scambio volontaria lanciata il 17 febbraio scorso sulla totalita' delle azioni di Ubi Banca. I voti favorevoli sono stati di poco superiori al 98% delle azioni ordinarie rappresentate: dunque ampia condivisione per l'emissione di un numero massimo di poco inferiore a 2 miliardi di azioni ordinarie - prive del valore nominale espresso e aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione - il cui prezzo di emissione sarà determinato dal Cda in conformità alle previsioni di legge.

Inoltre, gli azionisti hanno dato l'ok al mandato per il presidente del cda, Gian Maria Gros-Pietro, e all'ad Carlo Messina, per provvedere, anche a mezzo di procuratori speciali, a quanto richiesto, necessario o utile per l'esecuzione di quanto deliberato. "Grazie al sostegno dei nostri azionisti proseguiamo con maggior convinzione nell'offerta di scambio promossa nei confronti di Ubi - ha detto proprio Messina, sul tema caldo della mattinata. "Un'operazione che, nel contesto generato dall'epidemia da Covid 19, acquisisce maggiore valenza strategica e per Ubi Banca una prospettiva ancor più rilevante: elevata patrimonializzazione, robusta copertura dei crediti deteriorati, dimensione, diversificazione e capacità di investimento assumono ora ulteriore valore".

"L'operazione andrà avanti anche in presenza di adesioni al 50% più una azione del capitale di Ubi", ha aggiunto Messina. L'obiettivo, ha ribadito il manager, è dare vita a un "campione italiano - leader a livello continentale, grazie alla posizione di settimo operatore per generazione di ricavi e terzo per valore di borsa dell'Eurozona, in grado di generare ulteriori benefici per tutti gli stakeholder e per i territori di elezione di Ubi". Dunque alcune province lombarde come Bergamo e Brescia, ma anche quella di Cuneo.

E a ribadire le intenzioni serissime verso questo matrimonio così atteso, Messina ha sottolineato come siano stati previsti, ogni anno, "dieci miliardi di credito aggiuntivi, senza alcuna revoca dei fidi concessi". E ha aggiunto, ribadendo quanto dichiarato anche nei giorni scorsi: "Garantiremo la valorizzazione del personale Ubi, che manterrà piena autonomia nell'erogazione del credito a livello locale. Rafforzeremo queste aree grazie all'assunzione di 2500 giovani, mentre le uscite saranno solo su base volontaria, come Intesa Sanpaolo ha sempre fatto con le sue persone. Nei territori in cui è presente Ubi e dove sono presenti i suoi azionisti, saremo in grado di portare la nostra capacità di remunerare gli azionisti in maniera significativa e sostenibile con dividendi distribuiti, pari a circa 13,5 miliardi in 5 anni, senza considerare i 3,4 miliardi di dividendi a valere sull'utile 2019, la cui distribuzione è stata sospesa sino ad ottobre raccogliendo le raccomandazioni della Bce". 

La cornice in questa operazione continua a muoversi, tuttavia, è nota a tutti: un'emergenza che soltanto ieri sera, con le parole del premier Conte, sembra arrivare a una prima prudente svolta e riapertura. "Nell'emergenza causata dall'epidemia Intesa Sanpaolo si conferma come punto di riferimento nell'erogazione di credito a famiglie e imprese""Un'attività - ha aggiunto Messina - che, a partire dalla conferma dei 450 miliardi di euro - pari al 25% del Pil - di affidamenti, si è ulteriormente ampliata grazie ai nuovi impieghi, che nel solo mese di marzo hanno fatto crescere lo stock per una cifra pari a 5 miliardi di euro. Le erogazioni a medio e lungo termine, a sostegno degli investimenti di famiglie e imprese in Italia, nei primi 3 mesi dell'anno sono state pari a 14 miliardi di euro".

"Fin dalle primissime fasi dell'emergenza abbiamo promosso una moratoria per famiglie e imprese con la sospensione dei finanziamenti in essere. Abbiamo messo a disposizione un plafond da 15 miliardi per il nuovo credito, aumentato a 50 miliardi a seguito del Decreto Liquidità. Siamo particolarmente vicini alle imprese italiane, protagoniste di un lavoro straordinario".

"Il nostro impegno non vuole solo facilitare la ripartenza per tornare allo status quo precedente, ma intende cogliere questa opportunità unica per rafforzare il nostro modo di essere banca, accompagnando la crescita economica sul terreno della sostenibilità e dell'inclusione, a partire dalle modalità di organizzazione del lavoro delle nostre persone". Ha ribadito il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, nel corso del suo intervento all'assemblea degli azionisti della banca. "L'esperienza del distanziamento sociale può accelerare lo sviluppo di modalità di lavoro che premino maggiormente la professionalità, lasciando anche maggiore spazio allo sviluppo personale e familiare - ha proseguito il presidente di Intesa Sanpaolo - La pandemia da coronavirus ha posto in evidenza la necessità di azioni incisive, non solo in campo sanitario. L'interruzione delle catene di fornitura tra paesi e continenti ha sottolineato fragilità, che andranno affrontate e risolte".

"La pandemia - ha concluso Gros-Pietro - ha sottolineato drammaticamente che il genere umano non ha il controllo del pianeta: una constatazione che richiede di aumentare l'attenzione ai temi della sostenibilità ambientale. Abbiamo bisogno di nuove conoscenze, e di nuove tecnologie, per sviluppare nuovi sistemi economici, sostenibili sia sotto il profilo ambientale che sul piano sociale. Intesa Sanpaolo ne è profondamente convinta, ed è tra le imprese leader al mondo per le azioni portate avanti in direzione della sostenibilità e dell'economia circolare".

Redazione

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