Buone notizie sotto l'aspetto della qualità dell'aria in provincia di Cuneo: i mesi freddi del 2019, proprio come quelli dell'anno precedente, hanno incrementato in modo positivo i dati raccolti da Arpa Piemont, con precipitazioni e vento che hanno rimosso e diluito gli inquinanti e impedito lunghi periodi di accumulo rendendo evidenti gli sforzi in atto per la riduzione delle emissioni in atmosfera.
La qualità dell'aria provinciale nei mesi freddi, insomma, è in netto miglioramento da anni, nche rispetto ai dati delle stazioni di Alba e Bra (che tendono a subire accumulo e inquinamento diffuso del bacino padano), che per il secondo anno consecutivo hanno rispettato i limiti imposti dalla normativa vigente per le polveri sottili e hanno diminuito il numero di superamenti del limite giornaliero.
Si legge questo nella relazione annuale della qualità dell'aria rispetto al territorio provinciale, ufficialmente rilasciata proprio dall'Arpa nella giornata di oggi (giovedì 30 luglio)
Maglia rosa della bontà dell'aria proprio il capoluogo: a Cuneo - grazie all'apporto fondamentale dato dalla ventilazione - sono stati solo tre i giorni di superamento del limite giornaliero delle PM10, e le polveri sottili hanno fatto registrare il dato minimo storico della provincia (0.1 ng/m3).
Non lo stesso si può dire, però, dei mesi estivi, dove si registrano le condizioni peggiori. Osservato speciale l'inquinamento da ozono: nel 2019 le ondate di calore hanno spinto al superamento della soglia di informazione nella stazione di Alba.
Il report è scaricabile a QUESTO LINK.