Una storia che non troverà né pace né un lieto fine quella portata all’attenzione del Tribunale di Cuneo da un cuneese che nel 2017 si è sottoposto ad un intervento.
In quell’occasione, al paziente - a suo dire - sarebbe stata inserita una protesi che non solo non sarebbe stata preventivamente concordata, ma che avrebbe anche peggiorato la sua situazione fisica. Il medico ora si trova a doversi difendere dall’accusa di lesioni colpose.
A costituirsi parte civile non è stato solo l’uomo, ma anche sua moglie: infatti l’operazione, a detta loro, non solo avrebbe provocato dei danni fisici all’uomo ma avrebbe anche danneggiato la sfera più intima e privata della coppia.
In sede di istruttoria dibattimentale, sono stati evidenzati i punti salienti, ancora da accertare, della vicenda: innazitutto il come l’intervento, secondo l’opinione di alcuni testi del pubblico ministero perfettamente riuscito dal punto di vista medico, avrebbe influito sul peggioramento fisico del paziente; e se effettivamente all'origine dei contestati danni, emersi nel periodo post operatorio, potrebbe esservi ricondotta l'operazione.
L’udienza è stata rinviata al primo febbraio prossimo per l’escussione dei testimoni delle parti civili, della difesa e dei consulenti del p.m. e difesa.