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Attualità | 29 dicembre 2020, 17:23

Presentata la proposta di studio per mitigare le piene del Tanaro

Lo studio, realizzato dall'Università e dal Politecnico di Torino con l'Università di Parma, prevede la creazione di un sistema di piccoli bacini di raccolta dell’acqua con funzione di laminazione delle piene e riserva idrica. Perplessità tra le amministrazioni dell'Alta Valle

L'area interessata dallo studio

L'area interessata dallo studio

È stato presentato in via telematica ieri pomeriggio, lunedì 28 dicembre, la proposta dello studio finalizzato alla mitigazione delle piene in Alta Valle Tanaro. Il progetto, valutato lo scorso novembre tra i sindaci di Ceva, Garessio, Ormea e la Fondazione CRC, coinvolge tre diversi atenei: l’Università e il Politecnico di Torino e l’Università di Parma.

Il pool di esperti, composto da geologi, idrologi forestali ingegneri Idraulici e geotecnici prevederebbe la creazione di un sistema di piccoli bacini di raccolta dell’acqua diffusi sul territorio con la duplice funzione di laminazione delle piene e riserva idrica. L’intervento include l'area compresa inclusa tra le pendici del monte Marguareis e il fondo valle di Ceva, toccando anche le valli Corsaglia, Casotto e Mongia, per un totale di circa 800 metri quadrati di superficie. Per la realizzazione dello studio servirebbero dai 18 ai 24 mesi.

A presentare lo studio sono stati i diversi rappresentanti degli atenei coinvolti: la Prof. Margherita Ferrero il Prof. Giandomenico Fubelli, il Prof. Cesare Comina dell’Università di Torino, i Prof. M. Rita Migliazza, Prof. Stefano Ferraris, Prof. Renato Cosentini e Maurizio Previati del Politecnico di Torino e il Prof. Luca Chiapponi che opera in team con il Prof. Sandro Longo dell’Università di Parma.

Sebbene l’idea sia stata proposta con un approccio “bottom up”, ossia uno studio che parta dall’analisi del problema specifico per l’individuazione della soluzione, la proposta ha sollevato diverse perplessità da parte degli amministratori dell’alta valle.

“Un progetto inimmaginabile in relazione agli ultimi eventi calamitosi” – ha spiegato il sindaco di Ormea e presidente dell’Unione Monatana Alta Val Tanaro, Giorgio Ferraris - “Il sistema di invasi non è una soluzione risolutiva per la parte alta della valle”.

Posizione condivisa anche dal sindaco di Briga Alta, Federica Lanteri che ha ribadito l’impossibilità di costruire invasi in questa porzione di territorio.

Anche il sindaco di Garessio, Ferruccio Fazio ha rimarcato la necessità di avere uno studio idrogeologico che analizzi i problemi della valle: “Come avevamo deciso lo scorso novembre nel corso dell’incontro in Fondazione CRC, l’obiettivo è individuare le attuali criticità e progettare possibili futuri interventi per contrastare l’impatto di nuovi eventi alluvionali”.

Il comune di Garessio, dopo aver effettuato il disalveo di diversi rii e aver abbattuto il ponte Generale Odasso, si prepara intanto allo smantellamento anche del ponte sulla provinciale 582 che porta allo stabilimento Huvepharma, gravemente danneggiato dall’alluvione.

I tre sindaci hanno sollevato perplessità anche sul rischio frane e smottamenti, fenomeni che hanno interessato particolarmente il territorio lo scorso ottobre; per questo ritengono che sarebbe opportuno un nuovo incontro con documentazione più approfondita legata strettamente alle zone.

“Non stiamo facendo discriminazioni tra alta e bassa valle" - ha concluso Vincenzo Bezzone, sindaco di Ceva e presidente dell’Unione Montana delle Valli Mongia Cevetta Langa Cebana - "Stiamo cercando di individuare un sistema con evidenze scientifiche che possa portare a una soluzione comune”.

“Dobbiamo valutare l’efficacia degli interventi proposti per capire i benefici reali per il territorio” – ha commentato il presidente di Fondazione CRC Giandomenico Genta che ha seguito la riunione insieme al vice presidente Raviola e i consiglieri Merlino e Gula.

In video collegamento oltre a diversi amministratori locali, tra cui i sindaci di Nucetto e Mombasiglio, anche diversi rappresentanti delle Forze dell’Ordine, il consigliere provinciale Pietro Danna e il consigliere regionale Roberto Ravello che ha ringraziato i rappresentanti dei degli Atenei per la presentazione, rimarcando la necessità che il mondo accademico collabori con gli enti del territorio, il tutto ponendo l’attenzione al giusto impiego delle risorse, mantenendo il giusto equilibrio tra costi e benefici.

Si attende un nuovo incontro tra i vari enti per approfondire e decidere quale strada intraprendere.

Arianna P.

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