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Attualità | 08 febbraio 2021, 13:11

In "Voci dalle Langhe" le colline della Malora e i loro grandi scrittori

Nelle librerie l’ultima fatica editoriale di Donato Bosca. Dieci interviste inedite a Lidia Beccaria, Placido Canonica, Ugo Cerrato, Margherita Faccenda, Davide Lajolo, Augusto Manzo, Franco Piccinelli, Nuto Revelli, Mario Rigoni Stern e Pinolo Scaglione

Nel volume anche una serie di scatti e un racconto firmati da Bruno Murialdo

Nel volume anche una serie di scatti e un racconto firmati da Bruno Murialdo

Arriverà nelle librerie dell'Albese a partire da domani, martedì 9 febbraio, "Voci dalle Langhe", volume che, pubblicato in collaborazione con la Fondazione Radici e l’associazione Arvangia, racchiude l’ultima fatica editoriale di Donato Bosca.

Un’autore il cui lavoro di ricerca attorno alla storia di queste colline non ha bisogno di presentazioni, ora curatore di un’opera (Editrice Tipografia Baima-Ronchetti, 150 pagine, prezzo di copertina 15 euro) che in dieci interviste racchiude altrettanti racconti di vita di grandi personaggi che col territorio di Langa hanno avuto uno stretto rapporto, o per via di nascita o per amicizia.

Per un decennio, a partire dal 1980, diversi testimoni del passato hanno parlato delle loro esperienze nell’ambito di un’iniziativa nata dalla volontà di Donato Bosca e di Enrica Zingale, allora rispettivamente preside e insegnante alla scuola media di Neive.

Tutte interviste a cuore aperto ma forse anche di più: una sorta di confronto con le nuove generazioni di ragazzi delle scuole di Diano d’Alba, Mango e Neive, che con vivo interesse hanno voluto conoscere le storie e le vite di un tempo, lontane per certi versi, ma ancora vicinissime. O quasi.

In una narrazione fresca  e limpida emergono aspetti sconosciuti sulle vite di Beppe Fenoglio (grazie ai ricordi di Placido Canonica, Ugo Cerrato e Margherita Faccenda, madre dello scrittore partigiano) e di altri grandi scrittori come Nuto Revelli, Davide Lajolo, Franco Piccinelli e Lidia Beccaria. Pinolo Scaglione – il Nuto de «La luna e i falò» – si sofferma sulla sua amicizia con Cesare Pavese. Augusto Manzo racconta le sue partite di pallapugno, di cui è stato grandissimo campione, e di quel che ci girava attorno. Mario Rigoni Stern, che di Revelli è stato amico, rivela alcuni spunti della vita di famiglia sull’altopiano.

Tra le pagine trovano spazio bellissime fotografie di Bruno Murialdo – la cui famiglia è originaria di queste colline –, scattate tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso: volti e situazioni in grado di farci percepire le atmosfere di quegli anni.

C. S.

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