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Attualità | 23 aprile 2021, 10:00

L’iniziativa di papa Francesco: a maggio una maratona di preghiera contro la pandemia

I santuari mariani tutti i giorni, alle 18, si uniranno in preghiera con il Pontefice, che ha spiegato l’importanza della preghiera vocale

Santuario antico e Santuario nuovo della Madonna dei Fiori, a Bra

Santuario antico e Santuario nuovo della Madonna dei Fiori, a Bra

Una preghiera lunga un mese per invocare la fine della pandemia. È il volere di papa Francesco, che per il prossimo mese di maggio ha dedicato proprio una “maratona di preghiera” dal tema “Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio (At 12,5)”.

L’iniziativa, si legge in una nota diffusa dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, coinvolgerà in modo speciale “Tutti i Santuari del mondo, perché si facciano promotori presso i fedeli, le famiglie e le comunità della recita del Rosario per invocare la fine della pandemia”.

In particolare, “Trenta Santuari rappresentativi, sparsi in tutto il mondo, guideranno la preghiera mariana, che verrà trasmessa in diretta sui canali ufficiali della Santa Sede alle ore 18 (ora di Roma) ogni giorno. Papa Francesco aprirà questa grande preghiera il 1° maggio e la concluderà il 31 maggio”.

Sull’importanza della preghiera, il Santo Padre si era pronunciato nell’udienza generale di mercoledì 21 aprile. “Non dobbiamo disprezzare la preghiera vocale. Qualcuno dice: ‘Eh, è cosa per i bambini, per la gente ignorante; io sto cercando la preghiera mentale, la meditazione, il vuoto interiore perché venga Dio’. Per favore, non bisogna cadere nella superbia di disprezzare la preghiera vocale. È la preghiera dei semplici, quella che ci ha insegnato Gesù”.

Dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, in Vaticano, Francesco è così tornato a bacchettare i fedeli che non prendono in considerazione la preghiera vocale. Continuando il ciclo di catechesi dedicato alla preghiera, il Pontefice ha fatto notare come “Le parole che pronunciamo ci prendono per mano, destando anche il più assonnato dei cuori”.

Aggiungendo: “La preghiera del cuore in certi momenti latita. La preghiera delle labbra è invece sempre disponibile e necessaria come il lavoro manuale”. Non solo: le parole “Sono le sole, in maniera sicura, che indirizzano a Dio le domande che Lui vuole ascoltare. Gesù non ci ha lasciato nella nebbia. Ci ha detto: ‘Voi, quando pregate, dite così’. E ha insegnato la preghiera del Padre Nostro (cfr Mt 6,9)”.

Silvia Gullino

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