Si tornerà a parlare anche nel consiglio comunale di maggio della procedura del bando di affidamento per la realizzazione dell'impianto di videosorveglianza in corso Giolitti: la questione, già sollevata da "Beppe" Lauria nel corso nella riunione dello scorso mese, si è vista al centro di una nuova interpellanza a firma Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni).
Il decano della sinistra cuneese sottolinea nell'interpellanza che l'unico requisito di ammissione al bando - lanciato nel dicembre 2020 - fosse l'iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio, in quanto l'impianto di ultima generazione basato su rete dati full IP vede la videocamera come puro accessorio: la progettazione e la direzione lavori per il montaggio saranno quindi realizzate da tecnici comunali e l'affidamento riguarderà unicamente fornitura e installazione della rete dati e delle telecamere stesse.
Questa specifica - sottolinea Sturlese - ha permesso la partecipazione al bando della IN.RE.TE. srl; a causa del proprio recentissimo inizio d'attività, infatti, l'azienda non ha potuto presentare bilancio e fatturato, oltre al costo e al numero dei dipendenti o le qualifiche tecniche impiantistiche. E, nonostante questo, ha vinto il bando offrendo una garanzia di dieci anni che appare come d'incerta copertura.
Si può quindi rilevare - secondo il consigliere - che il merito maggiore della società sia avere come socio unico una figura presente assieme all'assessore Domenico Giraudo nella società PING Srl e PING COOP (da quest'ultima sono stati poi revocati entrambi per gravi irregolarità gestionali riferibili all'anno 2019).
Sturlese chiede quindi di conoscere lo stato patrimoniale, il conto economico, l'elenco dei progetti realizzati, il numero dei dipendenti con la loro qualifica e il curriculum del responsabile tecnico della IN.RE.TE. srl.