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Attualità | 29 giugno 2021, 17:38

Sempre meno ricoveri e contagi in Granda: "La campagna vaccinale funziona. Probabile, almeno per certe categorie, un terzo richiamo"

A confermarlo il primario di Malattie Infettive Danilo Del Bono. Sul fronte contagi e ricoveri, la Granda sta bene. Al momento, come evidenzia invece il dottor Domenico Montù, nel territorio dell'Asl CN1 non si registrano casi di variante Delta, di cui c'erano stati due casi nei mesi scorsi

Sempre meno ricoveri e contagi in Granda: "La campagna vaccinale funziona. Probabile, almeno per certe categorie, un terzo richiamo"

"Le cose vanno decisamente meglio rispetto a qualche settimana fa. La campagna vaccinale ci sta dando una grossa mano". E' il commento del dottor Valerio Del Bono, primario del reparto di Malattie Infettive dell'ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo sulla situazione attuale, in particolare per quanto riguarda i ricoveri.

Una conferma dei dati che ormai da qualche settimana hanno portato l'Italia in zona bianca e hanno fatto decidere per lo stop alle mascherine all'aperto.

Ma c'è lo spauracchio della variante indiana, conosciuta come Delta, di cui sono stati segnalati due casi nei mesi scorsi in provincia di Cuneo. Non risulta attualmente presente. Cosa potrebbe succedere, in caso di presenza e diffusione della variante, particolarmente contagiosa? "Assisteremmo ad un aumento dei casi tra la popolazione non vaccinata - sottolinea Del Bono. Per fortuna le fasce più a rischio sono quasi completamente coperte. Chi si ammala ora è perché non è vaccinato". 

Sulla necessità di un terzo richiamo, al momento è difficile rispondere. "La copertura dovrebbe durare almeno 12 mesi, ma non abbiamo tempi di osservazione che ci consentano di dirlo con certezza. Basandomi sulle vaccinazioni pregresse, sarà molto probabile la necessità di procedere con un altro richiamo. Ma su tutti? O solo sulle fasce a rischio e su quelle maggiormente esposte, come i sanitari? Non abbiamo elementi che ci permettano di dire qualcosa di conclusivo. Non bisogna dimenticare che abbiamo affrontato una cosa nuova, sulla quale ci sono ancora molte cose da capire".

Vaccinare è l'unica arma possibile, anche contro le variazioni. Il virus, continuando a replicarsi, continua infatti a mutare. Ed è questo, restando realistici, il timore per i mesi autunnali. Con l'estate e con il caldo il virus perde di efficacia. Era successo lo scorso anno, sta succedendo di nuovo.

Lo ribadisce il dottor Domenico Montù, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) dell'Asl CN: "Siamo impegnati nelle vaccinazioni di base, si spera entro l'estate di aver coperto tutti con almeno una dose. Poi in autunno si vedrà. Per ora non abbiamo un numero di fallimenti - cioè di reinfezioni di persone coperte da doppia dose - che mettano in discussione la campagna in atto. La doppia vaccinazione copre e i pochissimi soggetti reinfettati sono stati intercettati in modo casuale, erano praticamente asintomatici".

Anche a lui chiediamo cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi, con il ritorno della stagione delle influenze. "Evidenzio che la ricerca continua ad andare avanti. Per cui si stanno studiando nuovi vaccini, nuove cure e terapie. Non sappiamo se ci sarà bisogno del terzo richiamo, in queste cose le indicazioni sono a livello nazionale. Né se si farà con lo stesso vaccino delle prime due o con un altro. Noi, comunque, siamo pronti". 

Ancora Montù sottolinea come ci siano timori realistici. "L'ottimismo della situazione attuale non deve farci dimenticare che probabilmente dall'autunno dovremo avere a portata di mano le mascherine e adottare dei comportamenti prudenti. I timori sono legati a quei Paesi dove le vaccinazioni sono più indietro, con tanti contagi, che potrebbero portare ad ulteriori mutazioni. Questo può essere un fattore di rischio. Non dobbiamo illuderci che sia tutto finito, ma abbiamo imparato molto in questo lungo anno e mezzo e, ripeto, anche la ricerca non si è mai fermata. Le categorie più a rischio sono coperte, ora bisogna convincere la fascia di età dei sessantenni, quella più recalcitrante. L'auspicio è quello di non avere forme gravi, che mettano nuovamente in crisi il sistema sanitario. Il vaccino, in questo, per ora è risultato efficace".

 

barbara simonelli

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