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Attualità | 21 gennaio 2022, 07:45

Alba, i negozi di via Maestra tra i bilanci di un anno in altalena e la fiducia per la ripresa che verrà

Gli esercenti del salotto cittadino fanno i conti con le nuove abitudini della clientela e una piazza nella quale "si continua a lavorare meglio di altrove". "Ora vedremo con il green pass"

Tartufi Ponzio

Tartufi Ponzio

In via Vittorio Emanuele II, dagli albesi meglio conosciuta come via Maestra, il sorriso sulle labbra degli esercenti non manca, nonostante le restrizioni per il Covid-19. Certo non ci si spreca in grosse e grasse risate, ma i giudizi sull’andamento delle vendite e del flusso turistico del 2021 sono positivi, pur nella consapevolezza che per tornare sui livello degli anni pre-pandemia ci vorrà ancora del tempo.
Continuano i nostri approfondimenti e, in questo articolo, conosceremo meglio il parere di alcune attività commerciali presenti nella via più importante della capitale delle Langhe.

PASTICCERIA BRAMARDI
A parlare è la dipendente Ivana che, ogni giorno, serve i prodotti della pasticceria e del bar: «Nel 2021 appena trascorso abbiamo notato un calo del turismo internazionale. A livello di presenze, escluso il periodo della Fiera del Tartufo, stiamo assistendo in generale ad alti e bassi.

In questi mesi c’è poco movimento in generale, e il nostro lavoro è diventato più impegnativo a causa del protocollo che dobbiamo fare rispettare, soprattutto nel nostro settore, che sembra avere regole più ferree.
I clienti albesi hanno cambiato un po’ le loro abitudini, le aziende fanno più smart working e l’orario di presenza al bar o in pasticceria si è spostato verso metà mattina.
Tirando le somme, non possiamo comunque lamentarci qui ad Alba rispetto ad altre città in cui si fa molta fatica. Il lavoro non è come prima, per ora, ma sono sicura che ci riprenderemo. Siamo fiduciosi: ad esempio i prezzi dei nostri prodotti non sono aumentati».


TARTUFI PONZIO
Il titolare Gianfranco Curti ha notato un calo della clientela con il potere d’acquisto maggiore, e dichiara: «In generale c’è stata una ripresa, anche se la mancanza del cliente asiatico o americano ha influito in modo pesante. Diciamo che il calo c’è stato, siamo purtroppo in flessione rispetto al 2018 o al 2019, e credo che questo sia da imputare ovviamente alla pandemia, che ha portato ad avere una qualità del turismo un po' inferiore rispetto al solito. Questo è anche successo in città grandi come Torino, Milano e Roma, dove siamo presenti coi nostri prodotti.

Ad Alba siamo stati più fortunati perché si continua a lavorare, anche se meno velocemente di prima. Ora abbiamo visto un calo importante di presenze post Fiera del Tartufo: un Natale in sordina, gli aumenti di luce e gas in generale che influiscono sui residenti, le presenze turistiche invernali che, come di consueto, diminuiscono. Tutti fattori che, con il Covid-19, ci stanno facendo vivere un periodo non proprio roseo.

Per il futuro vorrei vedere un centro storico più attraente, curato e pulito, con un turismo di prossimità di nuovo vivo, e mi riferisco ai Piemontesi che forse hanno perso un po’ l’amore verso la nostra città e le Langhe, conoscendole ormai bene.
Sono fiducioso che Alba si rialzerà, come ha sempre fatto, e che ripartirà come merita, perché da noi il potenziale non manca».
 

BOGGI MILANO
Le parole dell’addetto al negozio Enrico Milesi trapelano soddisfazione: «La stagione è andata bene, ed è paragonabile a quella pre Covid19 del 2019. Certo, il calo c’è stato, soprattutto in queste ultime settimane, ma il Made in Italy nel settore del vestiario piace sempre. Abbiamo notato un cambio nel target del turista, con maggiore presenza di clienti del Nord Europa.

Purtroppo ci sono mancati i tedeschi, ed il solito flusso internazionale ma il turista italiano ha comunque risposto bene. Ora speriamo in un 2022 in cui si possa tenere sotto controllo il Covid19 e in cui il Governo si dimostri attento agli esercizi commerciali».

 

TOMMY HILFIGER

Franco Olivero, responsabile del negozio, pone l’accento sul rispetto del protocollo anti Covid19 e sulla positività della stagione lavorativa: «La nostra casa madre è molto attenta ai protocolli di sicurezza e, fin da subito, abbiamo ad esempio, attivato le barriere per gli ingressi contingentati, esortato all’utilizzo del gel disinfettante e controllato la temperatura ai clienti, senza dimenticare la sanificazione dei locali e dei camerini. La maggior parte dei clienti ha apprezzato, e credo che la nostra attenzione all’igiene ci abbia premiato.

In generale il lavoro è andato bene: abbiamo avuto coda fuori dal negozio per il periodo natalizio 2020 e 2021, e per i saldi in corso abbiamo attivato il servizio di accoglienza, gestito da una persona che si occupa dei clienti all’ingresso, così da permettere a noi all’interno di seguire meglio la clientela già in negozio.

Purtroppo ora il Covid sta influenzando le presenze nella via, e si vede poca gente ma pian piano si sta ripartendo. C’è collaborazione tra esercenti, clienti e questo agevola anche i controlli delle forze dell’ordine. Ora vedremo cosa succederà da inizio febbraio con il green pass obbligatorio per entrare anche nei negozi di abbigliamento».

Livio Oggero

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