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Attualità | 07 febbraio 2022, 16:54

Ad Alba fine della Dad e pieno di iscritti per Enologica, Einaudi e i licei Classico e Artistico

Futuri allievi in crescita all’Umberto I, mentre al Gallizio si valuta una possibile sesta sezione. L’istituto tecnico conta 27 aspiranti ragionieri 10 futuri ragionieri in più dello scorso anno

L'ingresso dei Licei Scientifico e Artistico, all'ex Caserma Govone

L'ingresso dei Licei Scientifico e Artistico, all'ex Caserma Govone

Mentre finalmente la quarta ondata (e le meno stringenti normative sulle quarantene) lascia il campo a un agognato ritorno in classe, negli istituti superiori di tutta Italia si pensa già al nuovo anno scolastico, con la conta di quanti, a partire da settembre, arriveranno a ingrossarne le fila provenendo dalle scuole medie. Venerdì, 4 febbraio, si sono infatti chiuse le iscrizioni per il 2022/23 e i primi riscontri che arrivano dagli istituti albesi parlano di numeri in positiva crescita.

Così all’Istituto Superiore “Umberto I”, da cui dipendendo la Scuola Enologica e la sedi dell’Istituto per l’Agraria di Grinzane Cavour – senza dimenticare Fossano e Verzuolo –, la preside Antonella Germini è soddisfatta: «Siamo contenti perché c’è stato un buon incremento di iscritti in ben tre sedi, con una crescita media del 12%, e di una tenuta dei numeri dello scorso anno sulla quarta sede. In un periodo di decremento della popolazione scolastica per ragioni demografiche rispetto al 2020 avremo stesso numero di classi con alcune sezioni con più alunni».

«L’anno scolastico in corso
– prosegue la professoressa Germini – sta proseguendo in presenza per tutte le classi. Dopo l’emergenza Covid post natalizia, ora non abbiamo problemi, se non qualche caso di sorveglianza. Speriamo di finire bene l’ultima parte dell’anno di didattica per offrire normalità di studio agli alunni».

Anche al Liceo Classico “Govone” e al Liceo Artistico “Pinot Gallizio” la situazione sorride, come afferma il preside Roberto Buongarzone: «Abbiamo iscrizioni per 72 allievi al Classico e per 119 all’Artistico. Numeri importanti che confermano una crescita che prosegue da alcuni anni. Al Liceo Classico ci saranno tre nuove prime, mentre all’Artistico cinque sono confermate, con una possibile sesta sezione, in quanto questo liceo è ambito anche dopo le iscrizioni di febbraio».

«Credo – prosegue il dirigente scolastico – che la crescita sia dovuta anche alle possibilità di studio che vengono offerte ai ragazzi, in entrambi i licei, dove, intorno alle materie principali, ci sono ore di studio su argomenti moderni che possono aiutare gli studenti a formarsi sia per un futuro universitario (liceo classico) che lavorativo (liceo artistico)».

«Finalmente dice ancora – siamo tornati a offrire una didattica in presenza: ad oggi tutte le classi sono aperte, dopo le settimane critiche che abbiamo vissuto nel rientro dalle vacanze di Natale, periodo nel quale avevamo fino a dieci casi di positività al giorno».

Incremento significativo per i corsi da ragionieri, geometri e e Itis dell’Istituto Superiore "Einaudi", come afferma la preside Valeria Cout: «Si tornerà ad avere circa 900 alunni totali grazie a due importanti incrementi tra ragioneria (indirizzo Amministrazione, finanza e marketing) con 27 alunni in più rispetto all’anno in corso, e geometri, con 10 iscrizioni in più. L’indirizzo informatica è stabile e ci saranno nuovamente 4 classi, mentre avremo una classe in meno nel settore elettronica».

«Tutto sommato –
spiega ancora la preside – mi ritengo soddisfatta perché in generale c’è un aumento degli iscritti. Ora ci concentriamo nel finire bene l’anno scolastico, dopo aver vissuto settimane difficili a gennaio a causa della pandemia. I casi ci sono stati soprattutto tra gli insegnanti e, tra malattie e sospensioni, non sono mancate le difficoltà. Ora le classi sono tutte in presenza, e spero che si possa continuare su questa strada fino a giugno, e che il picco di quattro classi in Dad possa diventare presto un lontano ricordo. Un ringraziamento particolare al referente Covid dell’istituto, che ha lavorato tanto e bene».

Livio Oggero

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