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Politica | 09 marzo 2022, 07:22

Cuneo contro l'aggressione russa in Ucraina: "L'Europa è la nostra vera patria. Nuova Norimberga giudichi i responsabili"

A parlare il sindaco Federico Borgna, nella discussione dell'ordine del giorno dedicato; Lauria: "Ripudiate la guerra ma armate gli ucraini. Ci saranno conseguenze"

La torre civica di Cuneo con i colori della bandiera ucraina

La torre civica di Cuneo con i colori della bandiera ucraina

La città di Cuneo si schiera ufficialmente contro le azioni del presidente russo Putin in Ucraina e a sostegno del popolo ucraino in quella che riconosce essere un’aggressione vera e propria, assumendo l’impegno di attivarsi come meglio possibile per accogliere gli eventuali profughi ucraini e per schierarsi a favore del superamento della logica dei “blocchi militari contrapposti”: conteneva queste richieste l’ordine  del giorno a firma Centro per Cuneo, Cuneo città d’Europa, Cuneo per i Beni Comuni, Cunei Solidale Democratica, Crescere Insieme, Grande Cuneo, Gruppo Misto di Maggioranza, MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico discusso dal consiglio comunale della città.

Abbiamo realizzato e preparato questo documento con la tristezza del cuore – ha sottolineato Luca Pellegrino presentando l’ordine del giorno - ; riconosciamo il poco peso di questo consesso ma crediamo necessario corrispondere una presa di posizione, specie rispetto al popolo ucraino che sta subendo questa assurda aggressione”.

C’è rabbia per la follia di quel che sta succedendo, per come un capo di stato possa fare politica nel 2022, e abbiamo paura per la stabilità dell’Europa perché era 60 anni che non si vedeva una guerra di conquista sul suo territorio - prosegue - . Questa guerra rischia di dilagare e diventare qualcosa di molto più ampio, che potrebbe coinvolgerci in prima persona, ma non dobbiamo sbagliare: questa guerra non è peggio delle altre, anche recenti, ma uguale. La sentiamo, solo, più delle altre. Siamo contenti, quindi, ci sia un movimento europeo nei confronti dei profughi ma ci chiediamo perché non si sia mai riscontrata un’iniziativa del genere prima: un rifugiato è sempre un rifugiato, e speriamo che questa situazione ce lo insegni una volta e per tutte”.

Il sostegno dei consiglieri, le accuse di Lauria

La stragrande maggioranza dei presenti in consiglio ha confermato il proprio assoluto sostegno all’ordine del giorno: Ugo Sturlese, Tiziana Revelli, Laura Menardi, Simone Priola, Sara Tomatis, Ivano Oggero e Carmelo Noto. Come spesso accade, Beppe Lauria si è configurato come voce fuori dal coro.

Il nulla realizzato in questi anni rispetto a quel che la NATO ha fatto in terra ucraina, e all’eccidio dei russi nel Donbass ha portato a quest’invasione” ha chiarito il consigliere, che ha aggiunto: “Trovo singolare la posizione dei colleghi, di alcuni gruppi politici e del nostro paese intero, perché sono qui da 25 anni e ricordo bene come alcuni ragionavano rispetto ad altri scenari, per esempio l’Afghanistan. Almeno questa volta abbiamo capito come sono fatti quelli che scappano da una guerra. Abbiamo partecipato a diverse guerre con i nostri ragazzi per ‘esportare la democrazia’ e dovete rendervene conto: mentre  affermate che l’Italia ripudia la guerra state contribuendo ad armare una delle parti in gioco in questo scenario”.

Non sto dicendo che mi vada bene quel che sta succedendo o che non si debba aiutare la popolazione ucraina ma dov’eravamo, in questi otto anni, davanti alle migliaia di morti del Donbass? - ha aggiunto ancora il consigliere - . Siamo diventati gli esattori degli Stati Uniti, pagheremo uno scotto incredibile quando le conseguenze economiche di queste nostre scelte si abbatteranno sui cittadini, e qualcuno dovrà assumersene la responsabilità”.

Borgna: “Nessuna guerra è giusta, impariamo dal meccanismo solidale europeo”
Il sindaco di Cuneo ha preso per due volte la parola nel corso del dibattito, dicendosi contento che “sia stato presentato questo ordine del giorno, occasione di discussione e dibattito”.

La settimana scorsa, a Marsiglia, gli amministratori locali europei si sono riuniti per discutere del futuro dell’Europa e della realtà della tragedia ucraina – ha aggiunto il sindaco - . E il ruolo degli amministratori pubblici nello scenario non è da sottovalutare: recentemente 300 sindaci russi hanno firmato un documento in cui asseriscono che questa è la guerra di Putin, non del loro popolo, un vero atto di coraggio e nobiltà”.

Non sappiamo quanto questa tragedia durerà ma il meccanismo solidale tra paesi europei attivatosi in favore dei profughi ucraini deve fare scuola ed essere ulteriormente replicato: la patria a cui apparteniamo non è l’Italia ma l’Europa, e continuare a ragionare da sovranisti in questo momento è qualcosa che sfiora il ridicolo” ha continuato Borgna.

Non esiste una guerra giusta, giocata di fioretto – ha concluso - , ed è aberrante sostenere di ripudiare la guerra perché porta conseguenze economiche come sanzioni e chiusure: la guerra è una tragedia per il popolo che la sta vivendo. Siamo davanti a un fatto di violazione del diritto internazionale e se è giusto che un giudice terzo valuti i fatti accaduti nel Donbass a danno dei russi, per quelli dell’Ucraina serve una nuova Norimberga”.

Simone Giraudi

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