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Attualità | 30 marzo 2022, 11:54

Dopo 42 anni in divisa, va in pensione la prima vigilessa assunta dal Comune di Cuneo

L'ispettore capo Caterina Michelotti domani 31 marzo lascerà il suo ufficio in via Roma 6. Sarà in pensione dal 1° di aprile e, per scherzarci su, lascerà attaccato alla porta un bel pesce

Dopo 42 anni in divisa, va in pensione la prima vigilessa assunta dal Comune di Cuneo

Per noi giornalisti lei era soprattutto una voce. Sempre gentile e garbata, un bel piglio deciso. Guai a chiamarla dottoressa. "Non sono dottoressa, sono ispettore capo", replicava con fare divertito.

Dal 1° di aprile sarà in pensione, dopo 42 anni di divisa. Caterina Michelotti lascerà il suo ufficio di via Roma 6 doman 31 marzo. Alla porta appiccicherà un pesce, per scherzare sulla data di inizio, quella del pesce di aprile, della sua seconda vita.

Con l'amica e collega di sempre, Loredana Mandrile, la Michelotti fu la prima vigilessa ad essere assunta dal Comune di Cuneo, nel 1979. "Avevo studiato per diventare maestra, proprio come Loredana. Eravamo in classe insieme. Poi mi iscrissi all'università, per diventare prof di lingue straniere. Mi vedevo a viaggiare, in giro per il mondo. Aprirono i concorsi alle donne e tentai, più per curiosità che per convinzione. Lo vinsi con Loredana ed eccomi qua, a chiudere una carriera in divisa lunga 42 anni", racconta. 

Il bilancio è molto positivo. "Sono stati anni bellissimi, a volte difficili, a volte meno belli, ma tutto è servito. Ho incontrato tante persone, molte non ci sono più, purtroppo. Ma mi sento solo di dire grazie, grazie tutti quelli con cui ho avuto a che fare. Chiedo scusa, invece, per quando sono stata troppo vivace"

La Michelotti, in questi ultimi anni, si è occupata di ordinanze, occupazione suolo pubblico, cantieri e manifestazioni. Ma i settori di competenza della Polizia Municipale li ha attraversati un po' tutti. Delle tante esperienze vissute, ricorda con particolare entusiasmo l'Adunata degli Alpini del 2007. "A livello lavorativo fu una grandissima soddisfazione gestire quell'evento", ricorda. 

Da giovedì inizierà una nuova vita, ma non ha voglia di fare troppi programmi. Sposata, due figli, si godrà un po' di più la casa, a Borgo San Dalmazzo, e le amicizie. "Mi ritengo una donna fortunata, perché ho fatto un lavoro che mi ha appassionata. Ed è proprio la passione che ci deve guidare. Non dobbiamo fare gli erori, ma vivere pienamente ciò che ci accade".

Barbara Simonelli

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