Nel I trimestre 2022 il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni registra un saldo negativo di 272 imprese. Sul dinamismo del tessuto imprenditoriale, dopo la pandemia, pesano le incertezze internazionali.
Nei primi tre mesi del 2022 il sistema produttivo locale ha registrato una flessione della struttura imprenditoriale (-0,41%) maggiore rispetto a quella del medesimo periodo nel 2021 (-0,22%) ma minore rispetto a quella del 2020 (-0,83%) e quella ante Covid del 2019 (-1,03%). È da sottolineare come tali valori, pur segnalando un assestamento, ancora non abbiano raggiunto i livelli pre-pandemia.
Nel primo trimestre dell’anno il bilancio, tradizionalmente, è negativo poiché risente della fisiologica concentrazione del numero di cessazioni di attività di fine anno, i cui effetti si registrano nelle prime settimane del nuovo.
In base ai dati del Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo, nel periodo gennaio-marzo 2022, sul territorio provinciale sono nate 1.212 imprese (nell’analogo trimestre del 2021 erano 1.206 mentre nel corrispondente periodo del 2020, in piena pandemia, le nuove iscrizioni erano 1.137). Sono invece 1.484 le aziende che hanno cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio) con una numerosità in aumento per 133 unità rispetto al I trimestre 2021. Il saldo tra i due flussi è negativo per 272 unità, valore maggiore rispetto a quello rilevato nello stesso periodo del 2021 (-145 unità) ma inferiore rispetto al 2020 (-559 unità) e al 2019 (-702).
La consistenza delle sedi di impresa complessivamente registrate a fine marzo 2022 presso il Registro camerale ammonta a 65.813 unità.
“I numeri del Registro imprese, dopo due anni, ancora non hanno ripreso la dinamicità del periodo pre-pandemia, anche a motivo delle incertezze conseguenti alle tensioni innescate dal conflitto in atto, tra cui la disponibilità e i prezzi dell'energia - sottolinea il presidente Mauro Gola - . Se l'analisi evidenzia una debolezza diffusa dei diversi settori, sotto il profilo organizzativo prosegue il rafforzamento delle strutture imprenditoriali con la crescita del numero delle società di capitale”.
Il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,41%. L’intensità della contrazione della base imprenditoriale cuneese risulta più elevata rispetto a quella registrata a livello regionale (-0,20%) e nazionale (-0,02%).
Analizzando le forme giuridiche, il contribuito positivo tra iscrizioni e cessazioni è rappresentato delle imprese costituite in forma di società di capitale (+0,78%) che, pur rappresentando solo il 13,6% del totale delle imprese con sede legale in provincia di Cuneo, sono le più strutturate mostrando di saper meglio tenere testa alle criticità del mercato. Anche le altre forme, in cui confluiscono cooperative e consorzi, registrano un segnale positivo (+0,07%). Le ditte individuali, forma giuridica assunta da più di 6 aziende su 10, sono le più penalizzate con un tasso di crescita del -0,75%; negativa anche la performance mostrata dalle società di persone (-0,25%) che rappresentano meno di un quarto delle imprese totali.
Sotto il profilo settoriale emerge una debolezza diffusa, eccezion fatta per le costruzioni (+0,26%) e gli altri servizi (+0,23%) che confermano la loro capacità di tenuta; nell’ultima categoria trovano posto le attività dei trasporti, informazione, comunicazione, quelle finanziarie, assicurative e, più in generale, i servizi di supporto alle imprese e quelli rivolti alle persone. Il turismo (-1,18%) e l’agricoltura (-0,90%), che rappresenta più di un quarto delle imprese della provincia di Cuneo, sono i settori che soffrono una maggiore contrazione, seguiti dal commercio (-0,80%) e dall’industria in senso stretto (-0,73%).
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