Approvato oggi in Consiglio regionale il Ddl che ha apportato modifiche alla legge del 2020 in tema di assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico. Un Ddl che rappresenta una vittoria per i territori e il loro conseguente rilancio, grazie a corposi investimenti che arriveranno dalle concessioni. Per il Piemonte questa partita varrà, a regime, 150-200 milioni di euro, con l’andare a gara di quasi tutte le grandi derivazioni. E proprio in Piemonte, va detto, insistono le grandi derivazioni: il Vco, prima fra tutte le province, che fa circa un terzo della produzione idroelettrica regionale, ma anche il Torinese e il Cuneese.
Il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, soddisfatto per l’esito del voto, ricorda che “la Lega aveva sventato a Roma i blitz del Pd che prevedevano il rinnovo delle concessioni allo Stato a discapito della concezione che l’acqua è un bene pubblico e che va pagata. Si tratta di un settore strategico e con grandi introiti - dice Preioni - e che, oltre tutto, vive un momento di risalita del prezzo dell’energia. Il Pd, in particolare il deputato ossolano Enrico Borghi, voleva far tornare a Roma questa competenza e toglierla alle regioni. Ma non ha fatto i conti con la Lega”.
Ancora Preioni: “E’ stato introdotto il sistema del project del partenariato, quindi i grandi player tipo Eni ed Enel che tutti vogliamo possano continuare a lavorare perché hanno fatto la loro parte e sono aziende italiane, potranno usufruire del diritto di prelazione: viene scongiurata l’ipotesi che ci siano multinazionali o imprese estere che possano approfittare e venire a prendersi degli assets strategici, soprattutto in un momento geopolitico come quello che stiamo vivendo”.
D’ora in avanti, non solo verranno riconosciuti canoni adeguati ai territori montani interessati, compensazioni ambientali e forniture di energia gratuita, ma finalmente, dopo oltre vent’anni di stallo, partirà una stagione di grandi investimenti per modernizzare e rilanciare l’idroelettrico. “Di fronte ai rilievi del governo - ha poi aggiunto Matteo Gagliasso, vicepresidente leghista della commissione Ambiente e relatore di maggioranza del provvedimento - la Regione ha giustamente deciso di andare avanti sulla propria strada in tema di grande idroelettrico, grazie al lavoro fatto dagli uffici, dall’assessorato e anche alla collaborazione delle minoranze. Una materia quanto mai attuale in un periodo di crisi energetica qual è quello che stiamo attraversando. Ma soprattutto un’opportunità di sviluppo e benessere per i nostri territori. Grandi investimenti che daranno finalmente ossigeno alle casse della Regione”.