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Attualità | 21 ottobre 2022, 12:28

Il bando rigenerazione urbana 'lascia indietro' i comuni del centro-nord. Bussone: "Il Ministero lo ritiri e chieda scusa"

Il presidente UNCEM scrive, furente, per sottolineare come i 300.000.000 di euro del bando relativo ai Comuni entro i 15.000 abitanti siano andati a soli enti del sud. Colpevole, secondo lui, l'indice di vulnerabilità sociale

Marco Bussone, presidente UNCEM

Marco Bussone, presidente UNCEM

Il bando rigenerazione urbana - per quanto riguarda la linea di finanziamento relativa ai Comuni italiani con meno di 15.000 abitanti, eventualmente anche candidati in forma associata - 'lascia indietro' gli enti del centro-nord, premiando unicamente quelli del sud.

A lanciare l'allarme una lettera infuocata di Marco Bussone, presidente UNCEM. Che sottolinea le sperequazioni e le disuguaglianze fortemente a favore dei territori del sud Italia: "Nulla contro il sud, ci mancherebbe. Ma è di un anno fa la levata di scudi unanime dei Sindaci e l'integrazione delle risorse per coprire i progetti di tutte le grandi città, ovvero quelle del nord inizialmente rimaste escluse, perché si era considerato l'indice di vulnerabilità sociale e materiale scritto e definito da Istat, che favorisce certe aree, non tutte. E si torna a utilizzarlo anche per questo bando".

Bussone sottolinea che l'indice di vulnerabilità sociale è centrato su un sistema scorretto e su parametri che non fotografano il paese, inquadrando in maniera errata i disagi: "Oggi tutto è ancora più grave di un anno fa e l'indice fa ancora più danni, dimostrando tutta la sua assurdità e l'inconsapevolezza, o scarsa competenza, di chi lo sceglie per valutare e giudicare progetti che invece avrebbero bisogno di ben altri parametri".

Continua Bussone: "Siamo arrabbiati. Delusi. 300.000.000 vanno a finanziare progetti in Comuni di Campania, Marche, Puglia, Calabria e Sicilia. Solo in queste regioni, niente in altre, tutti i Comuni collocati altrove esclusi. Perché l'Indice di vulnerabilità sociale e materiale genera questo e chi lo sceglie spacca in due il Paese; i Ministeri nei vertici amministrativi e tecnici, per non valutare nel merito i progetti, scelgono questo indice, quei parametri fuori dalla realtà senza alcun senso di territorio. Proprio non ci siamo. E questa volta non basta integrare risorse come fatto per le grandi città".

I problemi, però - secondo Bussone - si potevano ravvisare già all'uscita del bando: secondo le parole del presidente di UNCEM si ravvisavano difficoltà causate dalle FAQ non chiare, dalla fragilità dell'impianto, dalla mancata premialità su progetti green e intelligenti.

"Metodi così tanto scollegati dalla realtà del Paese sono peggiori del sistema stesso dei bandi, che fa acqua su molte componenti 'campaniliste', imperniate su singoli Comuni, del PNRR - prosegue Bussone - . E fanno il paio, questi metodi, con altre modalità di scelta, peggiori del sorteggio nel quale almeno vincerebbe la sorte. Peggiori della scelta dei progetti valutando il rapporto con il risultato di bilancio dei Comuni, dunque chi ha fatto e gestito peggio l'Ente ed è stato meno virtuoso".

La richiesta di UNCEM è quindi chiara: "Di questo indice non vogliamo più sentir parlare e il Ministero dell'Interno farebbe bella figura a ritirare subito graduatoria e bando, e a chiede scusa ai Comuni".

redazione

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