Dopo l’affollata assemblea di giovedì sera nel salone comunale di Venasca, che ha visto la presenza di oltre 150 tra genitori e personale scolastico, la spinosa questione dell’Istituto Comprensivo della valle Varaita ha registrato ieri un nuovo episodio
I rappresentanti sindacali di Cisl, Cgil e Gilda sono stati lasciati all’uscio della dirigente scolastica, Patrizia Revello, con la quale volevano conferire per portarla a conoscenza dell’assemblea della sera precedente e per avere con lei un confronto sulle varie questioni sospese e oggetto di vibrate proteste dall’inizio dell’anno scolastico.
“Abbiamo trascorso tutto il pomeriggio davanti alla scuola di Venasca in attesa di essere ricevuti, ma non è stato possibile. Motivo? Non avevano fissato un appuntamento con congruo preavviso. Siamo rimasti in attesa da mezzogiorno alle 14,30 nei locali della scuola per essere poi messi alla porta perché a quell’ora chiudevano. La dirigente è rimasta nel suo ufficio. Io e miei colleghi di Cisl e Gilda – spiega – abbiamo atteso invano ai cancelli fino a tarda sera. Nel pomeriggio – aggiunge il sindacalista - c’era un collegio docenti convocato senza il dovuto preavviso al quale, per questa ragione e per l’incomunicabilità perdurante, ha partecipato solo la metà dei 128 docenti.
In questo clima da muro contro muro – racconta - siamo rimasti invece favorevolmente sorpresi di come parecchi genitori e insegnanti siano venuti a trovarci ribandendo le loro ragioni e portandoci addirittura qualche genere di conforto. La situazione di questo Istituto, come si può capire, - osserva ancora Ficara – non consente più ritardi da parte dell’autorità scolastica. Sono rimasto ammirato, sia ieri pomeriggio che nella serata di giovedì durante l’assemblea – conclude il sindacalista – nel vedere quanto questa comunità tenga alla scuola, di quanta voglia abbia di sentirsi partecipe e di come si batta per averla di qualità”.
Lunedì 24 ottobre è la data indicata come la deadline di questa complessa vicenda che tiene banco dal giorno dell’inizio dell’anno scolastico, dopo il ritorno della dirigente, che era stata sospesa dalle autorità scolastiche.
Lunedì mattina, infatti alle 10, la preside dovrà presentarsi davanti al Giudice di Pace in Tribunale a Saluzzo per la nota vicenda della bocciatura in massa di 25 alunni cinesi nel periodo del lockdown.
“Siamo fermamente decisi – annunciano i sindacati – ad alzare l’asticella della protesta proclamando un eventuale stato di agitazione che non interesserà solo il personale scolastico. C’è una evidente incompatibilità tra la dirigente la comunità del territorio rispetto alla quale chi di dovere deve dare risposte”.
Abbiamo cercato di sentire le ragioni della dirigente – come la deontologia professionale richiede – ma ci è stato impossibile comunicare sia di persona che tramite e-mail.












