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Attualità | 23 novembre 2022, 10:38

Beinette, deserto il bando per la ristrutturazione e gestione del Centro Raf, il sindaco: "Lavoriamo per altre soluzioni"

La struttura è chiusa dal 2018. Rincari delle materie prime e costi energetici le cause che hanno scoraggiato gli enti del terzo settore a presentare domanda

Il centro RAF di Beinette

Il centro RAF di Beinette

E' andato purtoppo deserto l'avviso per la gestione del centro Raf "Casa Arcobaleno" di Beinette, che prevedeva l'affidamento in concessione della struttura con una durata ventennale e interventi di ristrutturazione a carico del nuovo gestore. 

Una proposta appetibile, in linea con le richieste del territorio, che però ha dovuto scontrarsi con il panorama dei rincari e la conseguente incertezza per il futuro che ha messo in allarme il terzo settore e non solo. 

Sono passati quattro anni esatti dal 23 novembre del 2018 quando, nel centro Raf "Casa Arcobaleno", si verificò il crollo di alcune parti di intonaco dal soffitto che ferirono lievemente una persona all'interno della struttura. 

Dopo l'intervento dei Vigili del Fuoco l'edificio venne dichiarato inagibile fino al completo ripristino e messa in sicurezza dello stabile e gli ospiti all'interno furono trasferiti, prima alla casa di cura Montserrat di Borgo San Dalmazzo e poi all'ospedale di comunità di Demonte dove si trovano ancora attualmente. 

"Ad ora, - scrive in una lettera indirizzata all'amministrazione e al nostro giornale, Mario Franchino, presidente del Circolo territoriale di Fratelli d'Italia di Beinette - la struttura è ancora chiusa, i lavori di ripristino e messa in sicurezza non sono ancora iniziati e gli ospiti si trovano ancora a Demonte. Nel frattempo l'immobile e l'intera area circostante mostrano i primi segni di degrado. Ci rivolgiamo quindi al sindaco, anche in rappresentanza di numerosi cittadini che ci hanno interpellati a riguardo, per sapere quali siano stati gli sviluppi, a quale stadio sia giunto l'iter burocratico per l'assegnazione in concessione della struttura e quali siano le previsioni relative alla tempistica per l'inizio dei lavori di ristrutturazione e la conseguente ripresa delle attività, con il rientro degli ospiti e del personale dedito alla loro assistenza".

"A marzo del 2022 - spiega il sindaco, Lorenzo Busciglioabbiamo approvato in Giunta il progetto fattibilità, già frutto di un rimaneggiamento chiesto nei mesi precedenti, per rendere più appetibile il bando, inserendo per l'immobile oltre ai 20 posti residenziali anche 10 posti diurni (leggi qui). Ad aprile si è tenuta poi l'assemblea dei sindaci del Consorzio Socio Assistenziale che ha deliberato il ritorno del centro e degli ospiti a Beinette, passando attraverso una concessione integrata di immobile servizio da appalare a carico del Consorzio. In seguito abbiamo siglato i documenti necessari per il comodato d'uso gratuito e firmato il protocollo di intesa per regolare le parti e le responsabilità."

A questo punto il Consorzio ha bandito la gara, con avviso pubblicato su tutti gli organi ufficiali, dal 30 giugno a 30 settembre, ma nessuno ha presentanto domanda. 

"Purtoppo il bando è andato deserto. - aggiunge il primo cittadino - "Siamo rimasti stupiti, perché fino allo scorso anno sembrava che ci fosse un notevole interesse da parte degli enti del terzo settore per la struttura e la relativa gestione. La crisi generale, con il rincaro del costo delle materie prime e dei costi energetici hanno destabilizzato lo scenario e creato incertezza per il futuro al punto che nessun ente del terzo settore in zona ha ritenuto di presentare domanda". 

Il rischio di investimento è, infatti, molto alto; il nuovo gestore dovrebbe occuparsi della realizzazione di interventi interni ed esterni: solai, balconi, messa in sicurezza del tetto, tinteggiatura interna ed esterna, rimozione delle infiltrazioni, ripristino pavimentazione, realizzazione vie di fuga, rimozione degli intonaci precari con ripristini correlati. Con l'aumento dei costi la cifra potrebbe arrivare quasi a 1 milione di euro.

Nonostante gli sforzi congiunti dell'amministrazione e del Consorzio, al momento non sembra esserci un lieto fine nell'immediato per la struttura, ma il Comune non ha intenzione di lasciare l'edificio in stato di abbandono.

"Stiamo valutando - conclude il sindaco - possibili soluzioni alternative per il recupero della struttura, tenendo bene a mente due criteri: primo, evitare di accollare sulle spalle del comune un impegno finanziario così importante, secondo la necessità di agire nel minor tempo possibile per il recupero di un immobile che non può e non deve continuare ad essere lasciato vuoto. Ci stiamo muovendo in questa direzione per addivenire a una proposta che possa essere adatta".

Arianna Pronestì

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