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Attualità | 25 novembre 2022, 09:01

"Festivalis et noli contristari": una rassegna di musica e parole al monastero di San Biagio Mondovì

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito, i posti sono limitati pertanto è necessaria la prenotazione

"Festivalis et noli contristari": una rassegna di musica e parole al monastero di San Biagio Mondovì

Presso il Monastero benedettino di San Biagio, grazie al contributo della Regione Piemonte, avranno luogo una serie di eventi e attività di carattere culturale e aggregativo, con lo scopo di far conoscere il monastero al territorio e permettere al territorio di accedere ad iniziative culturali che normalmente hanno luogo nelle grandi città. Il titolo della rassegna riprende la quarta parte della regola di San Benedetto (Ora et labora et lege et noli contristari, in laetitia pacis), affinché un luogo dello spirito, quale il monastero, possa diventare uno spazio di consolazione degli affanni del quotidiano, connettendo attraverso un percorso culturale lo spirito all’eterno, proponendo tre doppi appuntamenti, costruiti sull’intreccio di visioni e dialoghi tra la musica e la parola.

Il percorso è iniziato dalle parole di Paolo Rumiz (18 ottobre, anteprima del Festival), guardando al passato per risalire al presente, che ha raccontato il Filo Infinito che ha mantenuto integra l’Europa grazie alle connessioni e al lavoro delle abbazie, per giungere alla rilettura del mito fondativo dell’Europa, riscritto al femminile in mescolando mito, viaggio, storia e mistero. La storia dell’Europa e delle radici del monastero risuonano nel concerto dei Cantori Gregoriani, (10 dicembre, ore 18) e la riscoperta del profilo di San Benedetto, uno dei simboli dell’Europa cristiana.

Nel secondo appuntamento si ode forte la voce delle donne, attraverso l’armonia delle voci di Cecilia Lasagno e Paola Bertello (26 novembre, ore 18) che rileggono il territorio esteso della Provenza, lasciando spazio alle minoranze linguistiche dove trovatrici, contesse, nutrici e mugnaie raccontano sé stesse e il mondo di allora, voci di donne che risuonano nel libro della prof.ssa Maria Teresa Brolis, (16 dicembre, ore 18) Storie di donne nel medioevo, presenze vive e concrete, le cui esistenze, ricostruite grazie a fonti di prima mano, concorrono a rappresentare un universo femminile complesso, narrato con immedesimazione e vivacità.

Nel terzo e ultimo appuntamento, la voce incredibile di Antonella Ruggiero (4 dicembre, ore 18) ci prende per mano e ci conduce ad esplorare Sarcarmonia, uno spazio di musica sacra da tutto il mondo, un volo spirituale che traccia il percorso dell’anima alla continua ricerca del suo scopo, il significato più profondo e intimo dell’esistenza. L’incontro con la voce e le canzoni di Antonella Ruggiero difficilmente lascia immutati, e nella capacità di trasformazione è anche il cardine dell’incontro con Luca Mercalli (3 dicembre, ore 10) che ci guiderà in un viaggio a partire dall’enciclica Laudato Si verso il rapporto con la terra, la natura, l’ecosistema che ci circonda, focalizzando dal particolare del Monastero – inserito nella Riserva Naturale di Crava – Morozzo – fino alle abitudini quotidiane, indagando come nei secoli il rapporto dell’uomo con la natura è mutato e come è mutato il mondo in relazione a questo.

 

 

Il Monastero

L'antico Priorato benedettino è un edificio medievale, la cui prima citazione risale al 1014. A partire dal 1461 sino al 1869 i beni del priorato restano di proprietà della Chiesa monregalese. Nel 1675 diventa chiesa parrocchiale della frazione di San Biagio. In seguito viene ridotta a cascinale. Nel 1973 torna ad essere sede di una comunità monastica e centro di spiritualità ad opera di Padre Filiberto Guala che vi rimane fino al 1984. A luglio del 1985 inizia una nuova fase della vita del monastero di San Biagio, con l’arrivo di Clelia Ruffinengo e Caterina Conio. Nello stesso anno si costituisce l’Associazione Madonna della Fiducia, che affianca l’Ente Centro di Spiritualità che esisteva fin dal 1974. San Biagio diventa un luogo aperto ad un dialogo interreligioso, nel solco della spiritualità monastica.

 

 

Casa do Menor

Dopo l'esperienza di Padre Guala e la comunità delle monache, dal 2020 il Monastero di San Biagio è la nuova sede di Casa do Menor Italia Onlus, un’associazione nata nel 1996 per coordinare gli aiuti ed essere punto di riferimento ai tanti sostenitori italiani e stranieri che supportano le attività della Casa do Menor São Miguel Arcanjo in Brasile, ente fondato da Padre Renato Chiera, sacerdote monregalese che da più di 40 anni si trova nelle periferie più violente di Rio a fianco dei "meninos de rua". La scelta di spostare la propria sede e le attività al Monastero segue l'indicazione del fondatore di allargare le proprie attività sul territorio.

Negli anni infatti è cresciuta anche una forte attenzione al territorio, attraverso il sostegno e l’aiuto a famiglie in difficoltà, fino ad arrivare alla raccolta di aiuti per la popolazione ucraina attraverso il progetto che ha visto Casa do Menor capofila di una rete di 26 comuni. Tra gli obiettivi della riapertura del Monastero di San Biagio, oltre alla vocazione spirituale e culturale, c'è quindi l'intenzione di diventare uno spazio culturale di prossimità, e un presidio territoriale di ascolto e supporto per le persone in condizione di fragilità, come indicato da Padre Renato: essere una realtà vicina e familiare, fondata su Presenza, Accoglienza, Incontro.

 

 

 

 

Gli appuntamenti

 

Musica

26 novembre ore 18

Les Trobairitz – Cecilia Lasagno e Paola Bertello

Il duo composto da Paola Bertello (cantante e ricercatrice) e Cecilia Lasagno (arpa e voce) propone un concerto divulgativo che ripercorre la storia delle lingue minoritarie d’Europa attraverso un repertorio eterogeneo che si estende dalla poesia cortese femminile del tredicesimo secolo fino alla canzone contemporanea in lingua catalana. Trovatrici, contesse, regine, nutrici e mugnaie diventano sante protettrici delle lingue di minoranza, trasmesse nella loro poesia e nel canto come lingue “madri”, mezzo di espressione di pensieri e culture originali e radicate. Dagli amori delle trobairitz di area provenzale - le trovatrici medievali, donne aristocratiche e colte, poetesse e musiciste - alla storia della Dama d’Aragò, dai cinquettii tradizionali del Rossinyol ai canti monofonici delle Cantigas de Santa Maria, il concerto ci trasporterà in luoghi e spazi antichi e rari.

 

Convegno

3 dicembre ore 10

Laudato si’. Umanità e natura, storia di un difficile rapporto – Luca Mercalli

Papa Francesco con l’enciclica Laudato si’ ha lanciato un alto grido. Il problema è che tutti gridano ma nessuno ascolta. Con queste parole Luca Mercalli avvia la riflessione sull’enciclica, attraverso la lettura di un ricercatore laico sulla cura della casa comune. Il clima, infatti, è un bene prezioso, anzi, è un bene comune e come tale deve essere protetto. Con il metereologo e climatologo, presidente della Presidente della Società Meteorologica Italiana, si rifletterà sull’urgenza di acquistare consapevolezza della situazione limite generata dai nostri comportamenti, sulla responsabilità nel nostro agire quotidiano e sulla necessità di conseguire, nello stesso tempo, scelte virtuose quotidiane e scelte meditate a lungo termine. Non sarà un caso che queste riflessioni nascano all’interno di un monastero, che costituisce una piccola comunità di persone, e che vuole adottare un modello di sostenibilità ecologica nel rapporto diretto con la natura e con la Riserva Naturale di Crava – Morozzo su cui sorge.

 

Musica

4 dicembre ore 18

Sacrarmonia – Antonella Ruggiero

Sacrarmonia è un viaggio tra le contaminazioni all’interno della musica sacra di tutto il mondo. Antonella Ruggiero, reinterpretando brani della musica internazionale e del suo repertorio, ha proposto questo progetto dal vivo in più di cento teatri e chiese in Italia e all’estero, accompagnata dagli Arké quartet e Ivan Ciccarelli. L’ascoltatore viene posto in uno stato di totale sospensione, in cui la mente e il corpo sono avvolti da sensazioni intense al punto di annullare le fatiche del quotidiano, abbandonandosi ad una meditazione musicale di respiro e note. L’attenzione è posta anche alla sacralità – quasi magica – della voce che interpreta sia le composizioni più tradizionali della liturgia, come Ave Maria e il Sanctus, mentre il Kyrie della Missa Luba e il Gloria della Misa Criolla - rispettivamente africana e latinoamericana - raccontano dei mutamenti e delle trasformazioni che il cattolicesimo ha incontrato nei paesi in cui è arrivata. Sonorità arrivano anche dall’India e in Frate Sole si ricorda San Francesco il più vicino, tra gli esempi della nostra religione, alle figure di mistici e di illuminati delle culture orientali. Siamo tutte e tutti sotto lo stesso cielo.

 

Musica

10 dicembre ore 18

“BENEDETTO E GREGORIO" - Con il canto gregoriano alle radici della cultura europea Cantori Gregoriani

Il centenario della morte di S. Gregorio Magno (604-2004) offre un significativo spunto di riflessione sul decisivo apporto che tale insigne personalità ha saputo fornire non solo all'istituzione ecclesiale, ma all'intera cultura occidentale. In lui la spiritualità medievale ha riconosciuto un assoluto punto di riferimento: lo stesso canto della liturgia, seppure non composto da lui, riceve autorevolezza per il fatto stesso di essere definito "gregoriano". E proprio il canto gregoriano richiama in modo forte la figura di S. Benedetto, che nella prima metà del VI secolo diede inizio alla straordinaria esperienza monastica, ambito nel quale il gregoriano ha preso forma ed è stato custodito quale inestimabile tesoro della Chiesa e simbolo di unità dell'intera Europa cristiana. Non a caso Gregorio si preoccupa di scrivere una "Vita di S. Benedetto", non per tracciarne un profilo storico, ma per additarlo con insistenza quale "uomo di Dio", scoprendone un umanesimo che si prospetta essenzialmente come "ricostruzione totale dell'uomo" e che tale è stato nei frutti che ha raccolto in tutta Europa. Il programma qui proposto alterna brani propri del repertorio gregoriano - riferiti a questi due giganti della tradizione spirituale e culturale d'Occidente - a frammenti recitati tolti dall'opera letteraria di Gregorio "Vita di S. Benedetto".

 

Convegno

16 dicembre ore 18

Donne in fuga, vite ribelli del Medioevo – Brolis Maria Teresa

E’ attraverso la consultazione di testamenti, contratti di compra-vendita, testimoniali, liste di nomi, registri notarili, elenchi di poveri che la professoressa Maria Teresa Brolis dipana una storia delle donne nell’età medievale. Storica medievista, ha collaborato con l’Università Cattolica di Milano (dove si è laureata) e con altri centri di ricerca italiani e stranieri, conducendo studi sulla vita religiosa e sociale dei secoli XII-XIV, con particolare riferimento al monachesimo, ai nuovi ordini religiosi, all’assistenza ospedaliera, alle confraternite, alla condizione femminile e alle biografie di donne. Nel suo libro Storie di Donne Maria Teresa Brolis inanella ritratti di donne che sono entrate nel mito, come l’enigmatica Ildegarda di Bingen, la dotta Eloisa, la raffinata Eleonora d’Aquitania, Chiara d’Assisi, la sorprendente Christine de Pizan, la ribelle Giovanna d’Arco, ponendo al loro fianco ritratti di donne «comuni», ma non per questo meno interessanti. Giovanna, usuraia pentita, Ottebona, moglie di un guelfo esiliato, Bettina, guaritrice indagata dal vicario del vescovo per le sue arti sospette, Belfiore che decide di recarsi in pellegrinaggio a Roma nel pieno della pestilenza del 1350, e altre ancora: presenze vive e concrete, le cui esistenze, ricostruite grazie a fonti di prima mano, concorrono a rappresentare un universo femminile complesso, narrato con immedesi­mazione e vivacità.

Tutti gli eventi si terranno presso il Monastero di San Biagio, Strada di Morozzo 12, Mondovì. Posti limitati, ingresso gratuito – è necessaria la prenotazione al numero 0174 698439. Si raccomanda di arrivare sempre almeno 15 minuti prima dell’evento.

comunicato stampa

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